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Cronaca

Innovazione e cultura per una città "intelligente": sbarca a Palermo "Smart City"

Il progetto mira a creare un nuovo rapporto di consapevolezza dei cittadini con il territorio e a far comprendere ai giovani che è possibile vivere processi di innovazione senza andare all'estero

Creare un nuovo rapporto di consapevolezza dei cittadini con il territorio, promuovere delle strategie che sappiano miscelare arte e tecnologie, approfondire il tema delle città "intelligenti" che abbiano al centro l'individuo e, soprattutto, far comprendere ai giovani che è possibile vivere processi di innovazione senza andare all'estero.

E' questa la ricetta di Smart City Italia, un progetto "di sistema" presentato oggi a Palazzo delle Aquile (GUARDA IL VIDEO), nato dalla collaborazione tra il Comune e Energia Media, e sostenuto da Università degli Studi di Palermo, Fondazione Orestiadi, Consorzio Arca, Confindustria Palermo, Smart Planning Lab e Dimora OZ. Sponsor dell'iniziativa sono Enel e Vodafone, Italtel, Enersaving e STMicroelectronics

Il contributo dell'Università al progetto sarà di ricerca e di educazione. "Oggi una città intelligente è una città di cultura, senziente, che dialoga con i cittadini - spiega Maurizio Carta, professore ordinario di Urbanistica del dipartimento di Architettura dell'università e direttore dello Smart Planning Lab - che risolve insieme i suoi problemi. L'iniziativa nasce infatti dalla collaborazione di più soggetti che già lavorano sull'intelligenza urbana. Una città come Palermo non riuscirà mai ad affrontare i suoi problemi da singoli punti di vista, ma solo con la comunione e il contributo di tutti".

L'iniziativa si articolerà in una tre giorni che prenderà piede nel capoluogo siciliano dal 27 al 29 novembre, attraverso un programma integrato (CLICCA QUI PER I DETTAGLI) in cui si alterneranno momenti di approfondimento e informazioni durante il giorno, ad altri di arte e intrattenimento, durante la  fascia serale. 

Tra gli incontri diurni, dibattiti e iniziative che vedono Palermo come volano di cultura e tecnologia per il rilancio del Paese e l'Ateneo palermitano centro del "Progetto città intelligenti". Si parlerà poi di social inclusion ed efficienza e competitività delle imprese siciliane. Nel corso delle tre sere sarà possibile visitare "Smart Riso. Reti di Resilienza", collettiva inaugurata venerdì 28, l'installazione OR-I-OR di Gandolfo David di Dimoza OZ, a partire dalle ore 19 di giovedì, e l'installazione luce e musica di Cinzia Garofalo e Mario Cripi a Palazzo Alliata, nella serata di sabato. Spazio poi alla musica con i concerti di Gianni Gebbia e Diego Spitaleri a Palazzo Belmonete Riso e del Trio Urso, Munafò e Cultreri in piazza Bologni, nelle giornate di venerdì e sabato.

"Missione principale del Consorzio Arca - spiega Umberto La Commare, presidente del Consorzio Arca - è quella di creare cultura economica. Parliamo sempre di arte, scienza e tecnologia, ma non sappiamo come queste si traducano in ricchezza; ecco allora che il nostro obiettivo è quello di creare accanto alla creatività opportunità di lavoro qualificato". 

palermo smart city-3Il progetto SmART City Italia avrà ulteriori sviluppi in Sicilia nel 2015 attraverso una serie di appuntamenti in dialogo con altre città sul territorio nazionale. Di particolare interesse l'iniziativa di domani, giovedì 27, presso l’Orto Botanico, dove il sindaco Leoluca Orlando lancerà il premio “Palermo Smart City”. Il Comune offrirà a 4 studenti di dottorato di ricerca uno stage presso l’ufficio tecnico comunale di una capitale europea della durata di 3 mesi, con la copertura anche delle spese di viaggio.

Per il sindaco Orlando parole chiave del progetto saranno "radici" e "ali". "L'iniziativa - dice - mira a far comprendere che in Sicilia esistono centinaia di luoghi 'intelligenti' e innovativi che devono mettersi in rete e 'contagiare' i territori vicini. Restare noi stessi e volare, sviluppare la nostra identità non come un fortino da difendere, ma come opportunità per crescere e costruire e futuro. Un'occasione - conclude - anche per convincere i giovani che possono vivere processi di innovazione senza andare necessariamente all'estero". 

 

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