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Cronaca

Professoressa accusata di aver spento una sigaretta su un'alunna disabile: assolta

Annullata la sentenza iniziale "perché il fatto non sussiste": era stata emessa dal giudice di pace, che aveva condannato l'insegnante a 10 mesi di carcere e 50 mila euro di risarcimento del danno

Un'accusa infamante. Lei, insegnante, era finita sul banco degli imputati per avere spento una sigaretta sulla mano di un’alunna maggiorenne, disabile psichica. Dopo un processo durato oltre tre anni, adesso la docente è stata assolta dal giudice monocratico di Palermo "perché il fatto non sussiste". Il giudice ha escluso che le lesioni siano mai accadute. Annullata la sentenza iniziale, emessa dal giudice di pace, che aveva condannato l’insegnante a 10 mesi di carcere e 50 mila euro di risarcimento del danno.

La donna era stata querelata dal padre della ragazza, e citata a giudizio per lesioni volontarie. Il fatto - a detta dell'alunna - sarebbe avvenuto nel corridoio della scuola. Ma il legale dell'insegnante da una parte aveva sostenuto che la querela non era valida in quanto a presentarla doveva essere o la presunta vittima o il padre su autorizzazione del giudice tutelare. Dall'altra aveva sottolineato l'assenza di testimoni. Ma nel momento dell'aggressione l’imputata era comunque assente per un permesso sindacale.

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