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Cronaca

Immigrazione, inchiesta in procura "Tragedia scaricata sulla Sicilia"

Gli inquirenti ascolteranno gli immigrati per chiarire numerose circostanze, per scoprire chi guidasse il gommone affondato e se lo scafista si sia salvato. Orlando: "L'emergenza degli sbarchi sia priorità nel semestre in cui l'Italia sarà alla guida dell'Ue"

Inchiesta sul naufragio avvenuto al largo delle coste libiche. La procura di Palermo ha aperto un fascicolo per fare luce sull'incidente che sarebbe avvenuto ad una quarantina di chilometri dalle coste nordafricane, per il quale sono state tratte in salvo 90 persone che si trovavano a bordo di un gommone. Il sindaco Leoluca Orlando è stato questa mattina al porto dove è giunta la nave Etna, a bordo della quale si trovavano oltre 700 migranti recuperati dalle imbarcazioni della Marina militare e della protezione civile e sbarcati a Palermo: "L'emergenza degli immigrati sia prioritaria per il semestre italiano dell'Unione europea". La Caritas lancia un appello: "Servono abiti e scarpe".

Gli inquirenti ascolteranno i migranti superstiti per capire quanto più possibile sul loro "viaggio della speranza". Cercheranno di scoprire chi pilotava il gommone affondato e se lo scafista si sia salvato. Da chiarire anche l'ipotesi dell'esistenza di un'altra imbarcazione, partita forse in contemporanea dall'Africa, che potrebbe portare alla scoperta di ulteriori morti in mare. "I volti carichi di paura e di disperazione di queste persone - spiega Orlando -, la buona organizzazione nei salvataggi e delle amministrazioni locali, contrastano nettamente con l'indifferenza dell'Europa e dell'Italia che rischia di scaricare sulla Sicilia il peso di una tragedia di carattere internazionale".

SCARPE E VESTITI - La Caritas, da subito, si è detta disposta ad accogliere 550 migranti tra le chiesa di San Carlo di via Garibaldi, San Giovanni Vianney (Falsomiele) e nella chiesa di San Gaetano di Brancaccio, ed ha lanciato un'appello. Il presidente della compagine palermitana, Sergio Mattaliano, ha chiesto a chiunque ne abbia possibilità di portare scarpe o vestiti che oramai scarseggiano, soprattutto perché "sono in arrivo nelle prossime settimana migliaia di migranti e non abbiamo più nulla da dare".

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