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Cronaca

Processo su mafia e appalti, condannati undici tra boss e imprenditori

L'inchiesta è nata nasce dalle intercettazioni effettuate nel box del capomafia Nino Rotolo, che dovrà scontare 10 anni. Prescrizione per un imputato, assoluzione per due

Undici condanne e due assoluzioni nell'ambito del processo denominato "Mafia e Appalti", nato dall'inchiesta nella quale erano stati coinvolti gli imprenditori Francesco Paolo Sbeglia e i suoi figli, nonché Vincenzo Rizzacasa e Francesco Lena. Il processo, istruito dai pm Marcello Viola e Nino Di Matteo, nasce dalle intercettazioni effettuate nel box del capomafia Nino Rotolo che negli anni scorsi portarono ad altri arresti e condanne. Le conversazioni dei boss, che si riunivano da Rotolo per concordare affari ed estorsioni, sono state riscontrate dalle dichiarazioni di diversi pentiti.

LE SENTENZE DELLA CORTE D'APPELLO

Il Gup Luigi Petrucci, su richiesta del Pm Marcello Viola, ha inflitto con il rito abbreviato 10 anni di reclusione al boss Nino Rotolo, 8 anni a Carmelo Cancemi, 4 anni a Pietro Vaccaro e Vincenzo Marcianò, 10 anni e 10 mesi ad Antonino Maranzano, 8 anni e due mesi a Fausto Seidita, 2 anni a Massimo Giuseppe Troia, 8 anni e 6 mesi a Francesco Paolo Sbeglia, 2 anni e 8 mesi a Francesco Sbeglia, 3 anni e 4 mesi a Salvatore Sbeglia e Vincenzo Rizzacasa. Assolti Francesco Bonura e l'imprenditore Francesco Lena, al quale è anche stata restituita l'azienda "Abbazia Sant'Anastasia Spa". Dichiarata, invece, la prescrizione per un altro imputato, Francesco Gottuso.
 

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