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Cronaca

Assenze durante le feste, "maxiprocesso" alla Rap: chieste 126 condanne

Alla sbarra i dipendenti, accusati di interruzione di pubblico servizio tra i giorni di Natale del 2013 e quelli dell'Epifania del 2014, e due dirigenti. Le pene richieste oscillano tra quattro mesi e tre anni di reclusione

La Procura chiede 126 condanne – con pene che oscillano tra quattro mesi e tre anni di reclusione – nell’ambito del “maxiprocesso” ad altrettanti dipendenti della Rap accusati di interruzione di pubblico servizio tra i giorni di Natale del 2013 e quelli dell’Epifania del 2014. La loro assenza ingiustificata, secondo il procuratore aggiunto Dino Petralia ed il sostituto Anna Battaglia, che hanno coordinato l’inchiesta, trasformò in quei giorni di festa la città in un’immensa discarica a cielo aperto, con tonnellate di rifiuti che non vennero raccolti.

Le condanne più pesanti (tre anni) sono state invocate per due dirigenti dell’ex municipalizzata, Antonio Putrone e Lara Calì, che avrebbero violato gli obblighi previsti dal contratto di servizio con il Comune (che impone di garantire la pulizia anche nei giorni festivi) e che non avrebbero stilato un ordine di servizio, “lasciando che – questo sostiene l’accusa – la presenza al lavoro avvenisse in base ad una scelta volontaristica e del tutto arbitraria dei lavoratori dipendenti”.

Otto mesi la pena richiesta per due capiarea della Rap, che avrebbero avuto anche un compito di controllo sui dipendenti. Per tutti gli altri, che si sarebbero “assentati dal lavoro senza alcuna giustificazione o adducendo giustificazioni palesemente pretestuose”, le richieste di pena vanno da quattro a dieci mesi.

Le accuse vengono integralmente respinte dagli imputati (ben settanta sono assistiti dall’avvocato Stefano Santoro) e nelle prossime settimane la parola passerà proprio ai difensori. Dopo il caos di quel periodo, il sindaco, Leoluca Orlando, aveva annunciato che sarebbe andato in Procura per denunciare l’accaduto. Fu convocato prima dai magistrati che iniziarono ad indagare sul caso. Il Comune si è costituito parte civile nel processo
 

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