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Cronaca Piana degli Albanesi

Primo maggio a Portella della Ginestra, call center e artisti: sfilano i precari

Oltre duemila persone hanno preso parte al corteo dalla Casa del Popolo al "sasso di Barbato". La festa del lavoro è stata dedicata ai precari dei call center, dei teatri e di tutti i settori della conoscenza. La Cgil: "Chiediamo la fine del segreto di Stato sulla strage"

Festa del lavoro a Portella della Ginestra. A Piana degli Albanesi oltre duemila persone hanno preso parte al corteo dalla Casa del Popolo al "sasso di Barbato", sul luogo della strage del 1947. "Chiediamo la fine del segreto di Stato sulla strage di Portella", dice a gran voce il segretario della Cgil Maurizio Calà durante il comizio". Secondo il deputato Beppe Lumia quella di Portella è stata "la prima strage di stato".

Il lungo serpentone, tra la distesa di bandiere rosse e striscioni, è stato aperto dalla banda che intona le canzoni partigiane, seguita dai segretari della Cgil di Palermo Maurizio Calà, della Slc Cgil Maurizio Rosso e dalla segreteria nazionale Slc Cgil, guidata dal segretario Massimo Cestaro, con delegazioni di tutte le regioni. Una Festa del Lavoro a Palermo, è stato ribadito dedicata quest'anno ai precari dei call center, dei teatri, delle orchestre, di tutti i settori della conoscenza. Presenti al corteo delegazioni di Fastweb, di Almavia, di Telecom, di Accenture, di 4you, di H2g call, rappresentanti di tecnici e artisti del Teatro Biondo e della Foss, Rsu e tecnici della Rai, rappresentanze di ballerini, attori, artisti, musicisti, postini.

1 maggio 2014 a Portella della Ginestra

"Un anno fra Susanna Camusso aveva chiesto al presidente Crocetta di riconoscere lo status di vittime di mafia anche ai caduti per mano mafiosa prima del 1960. Di fatto ancora non è arrivata una risposta - dice Maurizio Calà, aprendo il comizio sul luogo dell'eccidio del '47 - Quest'anno a Portella, nel 67esimo anniversario della strage, oltre a ribadire con forza la fine del segreto di Stato sulla strage di Portella, chiediamo al presidente della Regione, che dell'antimafia ha fatto il suo vessillo, di ridare onore e dignità e di riconoscere formalmente con una legge il sacrificio dei 60 sindacalisti, quasi tutti conducibili alla Cgil, uccisi fra il 1944 e il 1960".

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"Una giornata lontana che sembra solo apparentemente perdersi nella lunga e dolorosa storia della Sicilia e della lotta alla mafia - afferma il deputato Giuseppe Lumia - ma non è così e non deve essere così. Il primo maggio del 1947 a Portella della Ginestra si abbattè la violenza e la morte. Fu la prima di quella che poi abbiamo imparato a chiamare, col sangue di molte vittime, strage di Stato. A Portella fecero capolino apparati dei servizi italiani ed esteri, potenti agrari terrorizzati dalle possibili riforme, rappresentanti delle istituzioni pronti a tutto pur di gestire potere e controllare il consenso a proprio vantaggio, forze politiche ostili a qualunque cambiamento, il famoso e mitizzato bandito Giuliano e la sua banda in collegamento con forze oscure e la stessa Cosa nostra in piena ripresa".

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