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Cronaca Noce / Via Dante Alighieri

Pestaggio a Ursino, una testimone: "In due gli bloccavano la testa, gli altri lo prendevano a calci"

Il racconto di una donna a PalermoToday: "E' stato tremendo, pensavo che l'avrebbero ammazzato. Erano sette o otto, tutti vestiti allo stesso modo. Lui era legato ai piedi e aveva la faccia ricoperta di sangue". Proseguono le indagini: 5 persone sono state ascoltate in Questura, ci sarebbero due sospettati

"In due gli bloccavano la testa, gli altri lo prendevano a calci. E' stato tremendo, ho pensato che l'avrebbero ammazzato". Così una donna, testimone oculare del pestaggio a Massimo Ursino avvenuto ieri pomeriggio in via Dante, racconta quegli attimi a PalermoToday. Intanto si stringe il cerchio intorno ai componenti del branco - sette o otto - che hanno organizzato la spedizione punitiva. Dopo le perquisizioni di questa notte cinque persone che gravitano attorno agli ambienti dei centri sociali sono state portate in Questura per essere ascoltate. L'indagine - coordinata dal procuratore aggiunto Ennio Petrini - è per tentato omicidio. 

Le immagini del pestaggio | Video

"Mi trovavo in auto in via Dante insieme a un'amica - spiega la donna - e avevo appena superato piazza Virgilio. A un certo punto sulla destra mi accorgo che c'era un capannello di persone chine per terra, ma non vedevo bene perchè quel tratto di marciapiede non è illuminato. Abbiamo subito pensato che qualcuno fosse stato colpito da un malore, quindi ci siamo fermate per cercare di dare aiuto. Ma non appena siamo scese dall'auto abbiamo subito sentito un'altra signora che urlava: basta, fermatevi 'co...'. E una ragazza che teneva in mano un telefono le ha risposto: 'E' uno scherzo, è una candid camera'".

Perquisizioni della digos nella notte, cinque attivisti in Questura

La donna ha tentato in qualche modo di mettere fine al pestaggio. "Sicuramente non potevo bloccarli fisicamente - continua - quindi ho pensato di attirare l'attenzione di altri suonando il clacson e nello stesso tempo far capire loro che erano stati visti. A quel punto si sono alzati, si sono guardati in giro e a passo veloce, ma non correndo, sono andati via. Erano almeno sette o otto, tutti vestiti allo stesso modo: jeans, piumino nero e sciarpa nera attorno alla faccia, cappellino di lana. Sembravano un 'piccolo esercito'".

Centro sociali: "Risposta alle provocazioni, se lo doveva aspettare"

Ursino si è quindi alzato e si è seduto sul marciapiede. "Ci siamo accorti che aveva i piedi legati con del nastro adesivo - spiega la donna - e aveva il viso pieno di sangue, che usciva dal naso, dalla bocca e dalle orecchie. Non si è voluto distendere, ha solo voluto chiamare la moglie per avvertirla e detto: 'mi stavano seguendo da un po'". Nel frattempo qualcuno ha allertato i soccorsi. "Io ho chiamato la polizia - conclude - mentre altri hanno preso dell'acqua. E' stata una scena terrificante, ancora mi trema la voce".

Le tre testimoni sono ascoltate dagli inquirenti che stanno indagando sull'episodio. Nessuna di loro ha potuto vedere gli aggressori in volto. Sembra però che una telecamera di sicurezza in via Dante abbia ripreso il branco mentre camminava in direzione del Politeama. Pare che due di loro - già a viso scoperto - siano stati inquadrati. 

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