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Cronaca

Percolato a Bellolampo, Procura chiede l'assoluzione per Diego Cammarata

L'ex sindaco era già stato assolto in primo grado. Chiesta invece la condanna per l'ex presidente del consiglio di amministrazione dell'Amia, Vincenzo Galioto, e per l'ex direttore generale della società, Orazio Colimberti, unico condannato in primo grado

La Procura Generale ha chiesto l'assoluzione dell'ex sindaco Diego Cammarata al processo d'appello nato dallo sversamento del percolato nella discarica di Bellolampo. Chiesta invece la condanna per l'ex presidente del consiglio di amministrazione dell'Amia, Vincenzo Galioto, e per Orazio Colimberti, ex direttore generale della società.

Gli imputati, dovranno rispondere a vario titolo, dell'accusa di disastro ambientale, avvelenamento di acque, discarica abusiva e traffico di rifiuti. I fatti risalgono al 2013 quando Cammarata fu indagato, oltre che con le accuse elencate sopra, anche per abuso d'ufficio: secondo i pm avrebbe rimosso illegittimamente il direttore di Bellolampo, Giovanni Guicciardi, per disaccordi sulla gestione della discarica.  

Per Galioto, già prosciolto dal tribunale, sono stati chiesti 3 anni e 6 mesi. Per Colimberti, unico condannato in primo grado, la richiesta è di tre anni. Per tutti gli altri indagati è stata chiesta l'assoluzione. La sentenza è prevista per il 18 gennaio.

Il fatto

Il procedimento nasce da un'inchiesta sullo sversamento del percolato nella discarica di Bellolampo. Al centro dell'indagine, la formazione dell'enorme lago di percolato, il liquido rilasciato dai rifiuti altamente inquinante, che si è formato nell'impianto di smaltimento palermitano di Bellolampo. Dalle analisi chimiche è emerso che il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e in quattro pozzi privati della zona in cui vennero trovate tracce di solfiti, nitrati e metalli. Il liquame, inoltre, tracimato a valle, avrebbe inquinato il torrente Celona che alimenta il canale Passo di Rigano, le cui acque finiscono nel mare del quartiere Acquasanta. I pm Geri Ferrara e Maria Teresa Maligno avevano chiesto quasi mezzo secolo di carcere per gli undici imputati.

Nel 2013 la discarica fu anche sequestrata. Nel 2016, la quarta sezione del Tribunale, presieduta da Vittorio Alcamo, ha assolto per non aver commesso il fatto Cammarata. Condannato a tre anni l'ex direttore generale Orazio Colimberti, ritenuto invece responsabile di smaltimento incontrollato di rifiuti. Prescrizione per alcuni capi di imputazione e assoluzione per altre accuse, per l'ex presidente del consiglio di amministrazione della società, Vincenzo Galioto, e gli altri imputati Nicolò Gervasi, Aldo Serraino, Pasquale Fradella, Antonino Putrone, Fabrizio Leone, Luigi Graffagnino, Mario Palazzo.

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