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Cronaca

Passante, il treno per l'aeroporto operativo in estate: ma restano incognite sull'opera

A giugno termineranno i lavori nel tratto compreso tra la stazione Notarbartolo e Carini. Resta però la questione vicolo Bernava, dove sarà necessario abbattere i palazzi sopra la galleria in costruzione: "Palermo verrà dotata di 25 tra stazioni e fermate, meno traffico in città"

La deadline è stata fissata: a giugno termineranno i lavori del passante ferroviario nel tratto compreso tra la stazione Notarbartolo e Carini, in direzione dell’aeroporto Falcone-Borsellino. Il braccio di ferro tra la Sis, la ditta che ha vinto l’appalto, e il committente Rfi (rete ferroviaria italiana) tiene però ancora in sospeso il completamento dell’intera infrastruttura: 25 chilometri di strada ferrata che, a regime, dovrebbe garantire la frequenza di un treno ogni 10 minuti. 

Il nodo del contendere è rappresentato dai 58 metri sotto vicolo Bernava (tra le stazioni Imera e Lolli) – dove i lavori si sono fermati a causa della falda acquifera che ha sommerso la galleria, causando la lesione di diversi palazzi – ma anche dalla fermata di viale Lazio e da altri interventi sparsi lungo il tracciato. Per eseguire queste opere la Sis chiede circa 100 milioni in più e, in atto, c’è un’interlocuzione con Rfi per provare a chiudere una "partita" difficile. Già di per sé complicata, dopo che l’appaltatore ha dichiarato che la "commessa è in perdita" ed ha citato in giudizio Rfi davanti al Tribunale di Roma, lamentando "maggiori onerosità per 180 milioni di euro". Sarà l’accertamento tecnico preventivo, ovvero la perizia di un Ctu (nominato dal Tribunale), a stabilire se le richieste della Sis sono fondate oppure no. Acquisito questo parere, non è escluso che possa essere promosso un nuovo ricorso.

Da Notarbartolo a Cardillo: viaggio nel nuovo passante ferroviario | Video

Insomma, la matassa è ingarbugliata. Ma c’è anche il bicchiere mezzo pieno e riguarda i lavori lungo la tratta B, Notarbartolo-Ems: il primo binario è già pronto. Mentre per il raddoppio si dovrà aspettare che la "talpa" finisca lo scavo della galleria che corre parallela a quella esistente (opportunamente rinforzata con un “cappotto” di cemento) e spunta in via De Gasperi. Tempo previsto alla fine dell’estate. La linea comunque potrà entrare in esercizio, inizialmente a binario unico. Ad annunciarlo i vertici di Rfi, che oggi hanno fatto un sopralluogo sul tracciato - con giornalisti al seguito - a bordo di un locomotore. "Siamo alle battute finali, mancano circa 8 settimane di lavoro. Per il collaudo passerà un altro mese e mezzo, dopodiché in estate il collegamento da Notarbartolo verso l’aeroporto di Punta Raisi sarà in esercizio. La ‘talpa’ che sta realizzando l’altra galleria che congiunge Notarbartolo con la stazione di San Lorenzo, invece, è circa ad un terzo dello scavo" spiega l’ingegnere Filippo Palazzo, responsabile territoriale divisione investimenti di Rfi, che ricorda "i 5 anni di tempo persi e i 91 milioni in più spesi per la variante sulla tratta B, voluta dal Comune dopo le pressioni dei comitati cittadini".

I timori dei sindacati: i lavori vanno completati

Una delle tante vicissitudini del passante ferroviario, sul quale pendono ancora diverse incognite. Una di queste, come dicevamo, è vicolo Bernava (l’ultimo “pezzo” della tratta A da ultimare), dove sarà necessario abbattere i palazzi sopra la galleria in costruzione. "Abbiamo già concordato con 52 dei 56 proprietari di casa le indennità da erogare per l’esproprio - prosegue Palazzo -. Abbiamo già pagato l’acconto e stiamo corrispondendo il saldo. Con altri tre proprietari stiamo concludendo la trattativa; mentre un altro ha fatto ricorso al Tar e lo ha perso".

Il contenzioso più grosso è quello che Rfi ha con la Sis. L'azienda è stata più volte diffidata da Rfi, che giudica "del tutto ingiustificata" la richiesta di interruzione del contratto. L'ultima diffida è arrivata dopo le notizie circa l'avvio delle procedure di licenziamento dei 260 lavoratori impegnati nella realizzazione dell'opera. "Per legge - dice l’ingegnere Roberto Pagone, responsabile area Sud divisione investimenti di Rfi - arrivati al quinto d'obbligo, o sesto quinto, l’appaltatore ha facoltà di chiedere la rideterminazione dell’appalto o decidere per lo stop ai lavori. Nel caso in cui dovessimo ultimare l’opera con Sis, la scadenza è fissata entro il 2020. Altrimenti i tempi slitteranno di un altro annetto, perché dovremmo riappaltare i lavori residuali. Una cosa tengo a precisarla: il passante ferroviario verrà finito. Non esiste che venga lasciato in asso".

Questione di tempi dunque. La città aspetta quest’infrastruttura dal 2008. Anno in cui sono iniziati i lavori, assegnati da Rfi alla Sis per 554 milioni di euro al netto del ribasso di gara. Nel frattempo sono stati ordinati lavori in più per un totale di 700 milioni. A fornire le cifre è sempre Palazzo, che conclude: "Il passante ferroviario è un’opera strategica per migliorare la mobilità. La città verrà dotata di 25 tra stazioni e fermate. Inoltre sono stati eliminati 22 passaggi a livello, il che migliorerà la circolazione stradale e rimuoverà punti di pericolo. Il servizio ferroviario urbano consentirà di alleggerire il traffico in superficie e rendere più veloci e sicuri gli spostamenti, all’interno di un sistema intermodale di trasporti che integrerà i treni con tram e bus".


 

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