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Cronaca

Stop al fondo "salva imprese", paralisi per i cantieri sulla Palermo-Agrigento

Ritirato l'emendamento al decreto "Sblocca cantieri" che prevedeva la creazione di un fondo per salvaguardare le realtà in subappalto in caso di crisi a carico dell'appaltatore. I creditori chiedono l'intervento del presidente della Repubblica: "Siamo costretti a bloccare ogni attività"

Nuovo stop delle attività nel cantiere sulla Palermo-Agrigento. E' lo scenario che si prospetta dopo che il presidente dei senatori M5S, Stefano Patuanelli, ha ritirato nell'aula del Senato l'emendamento al decreto "Sblocca cantieri" che prevedeva la creazione di un fondo salva imprese da istituire presso il ministero delle Infrastrutture per salvaguardare le realtà in subappalto in caso di crisi a carico dell'appaltatore. Il fondo sarebbe stato alimentato da un contributo dello 0,5% del valore del ribasso offerto dall'aggiudicatario eccetto che per le gare aggiudicate da Enti locali e territoriali.

“Avendo appreso dalla stampa che il governo nazionale, dopo la ricomposizione dei rapporti fra M5s e Lega, ha improvvisamente ritirato dal decreto l’emendamento con cui si istituiva il Fondo salva-imprese col quale avremmo ricevuto un’anticipazione sui nostri crediti pari al 70% - scrive il Comitato delle oltre cento imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna - siamo costretti nostro malgrado,  a meno di ripensamenti odierni dell’Esecutivo prima del voto finale al Senato, ad avviare le procedure per comunicare alle Prefetture, all’Anas e ai sindacati l’immediato blocco di ogni attività nei cantieri lungo la Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento”.

Il comitato annuncia anche “l’avvio di contatti con il Comitato delle imprese creditrici del gruppo Astaldi impegnate nel cosiddetto  quadrilatero, per esercitare sul governo nazionale un pressing unitario, da Nord a Sud, senza escludere nemmeno una ‘marcia su Roma’ per chiedere un incontro al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

“Rivolgiamo anche un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella - spiega il comitato – perché ci aiuti a fare comprendere alla politica tutta che questo non è un problema della sola Sicilia, l’ultima provincia dell’impero della quale non importa nulla a nessuno, ma è un dramma che ha messo sul lastrico l’intero Paese, con migliaia di imprese che da anni non ricevono pagamenti per almeno un miliardo di euro”. E’ per questo che il Comitato condanna “la superficialità e l’indifferenza con la quale, in particolare, dallo scorso mese di febbraio è stata trattata la vertenza di cento imprese siciliane e 2.500 lavoratori, sacrificati in nome della propaganda. La visita ai cantieri fatta dal premier Giuseppe Conte, accompagnato dal ministro Danilo Toninelli, è stata vanificata dai comportamenti successivi di ch avrebbe dovuto tradurre gli impegni politici in fatti concreti. Prima si è attaccato e bloccato il governo regionale che voleva pagarci subito, poi si sono assunti impegni solenni, convocate riunioni al tavolo tecnico, decisi continui rinvii motivati con la conversione in legge dello Sblocca Cantieri. Risultato? Passate le elezioni, zero su tutta la linea e imprese che, per assecondare la richiesta di prosecuzione dei lavori, si sono ulteriormente indebitate”. 

“Di fronte a questa assoluta mancanza di credibilità da parte di chi, non richiesto, voleva dimostrare chissà cosa – conclude il Comitato -
auspichiamo che almeno quelle forze di governo che si sono mostrate più sensibili verso i problemi dell’imprenditoria italiana oggi  dimostrino di volersi davvero occupare del Paese tutto, tutelandoci alla stessa stregua delle aziende del Nord e proponendo una soluzione non propagandistica ma diretta, semplice, chiara, efficace e immediata”.

Le reazioni

Per il governatore Nello Musumeci si tratta di "una scelta scellerata che fa venire meno gli impegni assunti dal ministro Danilo Toninelli nelle sue numerose visite in Sicilia alla vigilia delle elezioni europee. Se non si corre subito ai ripari, con un’apposita norma, si costringe l’Isola a pagare un altissimo prezzo in termini sociali e infrastrutturali. Temo che i nostri sospetti di ieri trovino conferma".

"Le imprese creditrici di Cmcsono vessate da una disastrosa situazione. Comprendiamo, come sempre, le loro ragioni e per questo lavoriamo da mesi senza sosta per risolvere una volta per tutte questa vicenda che danneggia aziende e lavoratori”. Lo dichiarano in una nota i deputati alla Camera e vicepresidenti del gruppo Movimento 5 Stelle alla Camera, Adriano Varrica e Azzurra Cancelleri.  "L'emendamento che istituisce il fondo 'salva cantieri' - spiegano Varrica e Cancelleri - ha avuto il via libera politico a livello governativo da parte del Movimento 5 Stelle. Aspettiamo entro oggi l'ok della Lega affinchè i relatori possano depositarlo alla Camera nel decreto crescita".

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