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Cronaca

Il Palasport pronto a risorgere dopo quasi 10 anni: finalmente la consegna dei lavori

Alla cerimonia presenti anche Orlando e D'Antoni, numero uno del Coni regionale. Una volta alzato il sipario l'impianto di via dell'Olimpo, oggi totalmente devastato, sarà rimesso a nuovo. La "versione 2.0" dovrebbe avere una capienza di 5 mila posti

Adesso ci siamo. Tutto pronto per la rinascita del Palazzetto dello Sport. Domani mattina la cerimonia di consegna dei lavori dell'impianto di via dell'Olimpo. All'appuntamento - fissato per le 10.30 - saranno presenti, tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, l'assessore alla Riqualificazione, Emilio Arcuri e il presidente del Coni Sicilia, Sergio D'Antoni.

L'impianto è inutilizzato dal 2008 a seguito dei danni provocati dal vento alla copertura. Un’eternità. Adesso sembra arrivato il momento di rompere l’incantesimo. Una volta alzato il sipario il Palasport, oggi totalmente devastato, sarà rimesso a nuovo. La “versione 2.0” dovrebbe avere una capienza di 5 mila posti (un migliaio in più rispetto al progetto originario) e sarà multifunzionale. Insomma, non solo sport, come succedeva in passato, ma anche concerti e manifestazioni.

Una parabola che è nota a tutti. Una struttura che i vandali, a poco a poco, hanno violentato, vandalizzato, umiliato, fino a (metaforicamente, ma non troppo) raderla al suolo. La fine ha avuto inizio in un freddo pomeriggio del marzo 2008. Un colpo di vento, la pioggia, la copertura che si sbriciola. E poi lamiere volanti (alcune, rotolando, hanno raggiunto perfino via Castelforte) e tralicci di metallo pericolosamente penzolanti da ciò che restava del tetto. Sarebbe bastato un “normale” intervento dal costo di 50 mila euro. I lavori non sono stati mai realizzati, il danno è lievitato, come la somma necessaria per riaprire il vecchio gioiello.

Promesse, furti e speranze. Perché mentre il parquet scricchiola e l’acqua filtra dai tetti, i vandali hanno portato via tutto. Del vecchio Palasport nel quale la Iveco Palermo costruiva a inizio secolo i sogni scudetto, è rimasto solo uno scheletro. Fino a quando non è rimasto più niente da rubare. Nulla di nulla: dai cavi di rame nelle cabine degli impianti elettrici, a ciò che era rimasto del sistema di riscaldamento. 

Al punto che il Comune ha deciso di proteggere l’area del Palazzetto con una nuova recinzione. Uno dei due cancelli che c’era prima, infatti, era stato lentamente demolito dagli “incursori notturni”, mentre l’altro era privo di lucchetto e catena e quindi si prestava a ogni tipo di raid. La cattedrale nel deserto è stata abbondantemente sconsacrata per quasi 10 anni. Adesso può rinascere.
 

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