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Cronaca

"Attrezzature comprate e non usate, lavori mai finiti": in un dossier il "caso" ospedale Civico

I sindacati Anaao, Anpo, Cimo, Snr, Ugl Medici e Uil Medici puntano il dito contro l'ex direttore generale Giovanni Migliore e parlano di "un'azienda in declino e in sofferenza ferita da quattro anni di gestione scriteriata e avventuristica nonché improntata alla politica degli annunci e al culto della personalità"

"Una spesa di 56 milioni per la struttura di quello che avrebbe dovuto essere il Centro di eccellenza materno infantile (Cemi) da realizzare alle spalle dell'ospedale Cervello e, oggi, a quasi 9 anni dall'inizio dei lavori, è soltanto uno scheletro di ferro e cemento; oltre un milione e 300 mila euro per la creazione della Cardiochirurgia Pediatrica - Guch Unit - già completa di arredi e strumentazione sanitaria ma non ancora attivata - che avrebbe dovuto essere l'unica struttura regionale al servizio dei cardiopatici congeniti i quali in questo momento non trovano altro riferimento a livello regionale". Ed ancora "spese affrontate per finanziare corsi di formazione finalizzati all'implementazione di modelli organizzativi improntati all'intensità di cure mai concretamente applicati benché annunciati e proclamati e, in alcuni casi, imposti tra lo sconcerto generale e poi ritrattati". E'il duro atto di accusa delle organizzazioni sindacali dei medici - Anaao, Anpo, Cimo, Snr, Ugl Medici, Uil Medici - contro l'ex direttore generale dell'azienda ospedale "Civico Di Cristina Benfratelli" Giovanni Migliore, da alcuni giorni nominato dalla giunta Emiliano, direttore generale del Policlinico di Bari.

Ai giornalisti, nella sede dell'Ordine dei Medici, hanno dato un dossier per illustrare i dati che, dicono, "mostrano un'azienda in declino e in sofferenza ferita da quattro anni di gestione scriteriata e avventuristica nonché improntata alla politica degli annunci e al culto della personalità, e da una 'governance' inadeguata che non ha tenuto conto e mai compreso la complessità delle dinamiche che governano una grande azienda, e offesa dalle ultime dichiarazioni sul presunto ruolo 'leader' dell'azienda rese dall'ex direttore generale Migliore".

L'azienda ha tre pronto soccorso (generale, pediatrico e ostetrico-ginecologico, con circa 125 mila accessi annui) con circa 800 posti letto che effettua circa 25.000 ricoveri, 1.000.000 di prestazioni ambulatoriali e 11.000 interventi chirurgici l'anno, con un bilancio di circa 300 milioni di euro. 

Nel dossier sugli sprechi si parla anche dello spostamento nel giugno 2015 di una Spect-TC e una Gamma Camera, all'avanguardia dal punto di vista tecnologico, "dai locali dell'attuale Medicina nucleare negli scantinati del nuovo padiglione Oncologico dove sono rimaste inutilizzate e probabilmente senza adeguata manutenzione, con un costo di circa 100.000 euro". "Una decisione - dicono - tuttora comprensibile nelle motivazioni che ha determinato l'impossibilità di erogare prestazioni di alta specialità". Ed ancora, "uno strumento per la risonanza magnetica acquistato nel febbraio 2016 mai collocato e reso operativo, ma sempre annunciato alla stampa e dichiarato di nuova generazione quando invece al momento della sua presumibile attivazione risulterà già obsoleto. Perché questo precipitoso acquisto a quanto pare mai formalmente autorizzato dall'assessorato?", chiedono i sindacati dei medici. E inoltre un "sofisticato strumento per la radioterapia intraoperatoria (Iort), acquistato per 700 mila euro con fondi europei, collocato e non utilizzato per diversi anni in Cardiologia e, quindi, trasferito nel complesso operatorio dell'Oncologico dove resta ancora inutilizzato".

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