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Cronaca

Nascondevano la cocaina nella vagina: il giudice infligge quattro condanne

Al centro dell'operazione "Golden eggs", uova d'oro, c'era una banda di trafficanti che ingoiava droga. Per sfuggire ai controlli degli aeroporti i corrieri inglobavano in un modo o nell'altro gli ovuli di cocaina ed eroina

L'hanno chiamata "Golden eggs", ovvero uova d'oro. E' l'inchiesta che ha appena portato alla condanna di quattro persone. Una vera e propria banda che "ingoiava" e trafficava droga. Per passare il check-in degli aeroporti i corrieri inglobavano in un modo o nell'altro gli ovuli di cocaina ed eroina. Rischiando diverse volte la vita. Le donne nascondevano la droga nella vagina. L’esito del processo, celebrato in abbreviato dal gup di Palermo Castiglia, a carico di sette persone coinvolte in un’inchiesta del 2011 su un maxitraffico internazionale di droga, ha portato a quattro condanne e tre assoluzioni.

La droga arrivava dalla Spagna, dalla Nigeria, dalla Tunisia, perfino dal Mali e dall'Olanda. E veniva smerciata nei mercati palermitani: Zen, Ballarò, Vucciria. Cocaina ed eroina: il giudice ha completamente scagionato Andrea e Giuseppe Cavoli e Olga Marchese, ma ha condannato Ayodele Folorunso (6 anni), Welcome Ndimandi Ntsikelelo (4 anni e 6 mesi), Salvatore Conigliaro (un anno e 5 mesi) e Gina Jean Nwabunwanne (8 mesi).  L’inchiesta è nata nel 2005. Poi il maxi blitz della polizia, nel 2011, un’operazione che portò a 67 arresti, tra palermitani e stranieri (soprattutto ghanesi e tunisini). Tutto era partito da un banale arresto per spaccio.

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