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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Truffa alla Totò di due imprenditori, vendevano case che non possedevano: arrestati

Operazione "Fontana di Trevi": Giorgio Girgenti e Rosalia Governale ai domiciliari per autoriciclaggio e impiego di beni di provenienza illecita. L'indagine è partita dalla denuncia di un professionista del settore immobiliare che aveva versato ai truffatori 500 mila euro

Come nel film "Totò truffa" il principe della risata riuscì a vendere la Fontana di Trevi, allo stesso modo (o quasi) nel Palermitano due imprenditori hanno cercato di vendere appartamenti che non possedevano. Con l'accusa di autoriciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura di Palermo e quelli della compagnia di Monreale hanno eseguito un’ordinanza agli arresti domiciliari nei confronti di Giorgio Girgenti, 49 anni e Rosalia Governale, 62 anni. Il provvedimento è del gip del tribunale di Palermo.

Secondo quanto accertato nel corso dell’indagine i due avrebbero tentato di vendere ad acquirenti appartamenti che non possedevano. L’operazione "Fontana di Trevi", proprio dal nome della famosa truffa cinematografica messa a segno da Totò e Nino Taranto, è partita dalla denuncia di un professionista del settore immobiliare che, dopo aver versato mezzo milione di euro, non era riuscito a venire in possesso di appartamenti per cui aveva iniziato una trattativa.

Girgenti nel corso della vendita degli immobili presentava un curriculum di legalità e professionalità  millantando inesistenti “patenti” di rispettabilità e di affidabilità accreditate presso uffici giudiziari e delle forze dell’ordine. Agli acquirenti diceva di possedere la disponibilità di diversi immobili nel territorio nazionale, persino in Milano e Roma, riuscendo a farsi consegnare, anche mediante bonifici, ingenti somme di denaro.

Nonostante i soldi non si procedeva mai alla stesura degli atti di vendita. Del resto di molti immobili al centro delle trattative l’uomo non aveva la disponibilità. I carabinieri hanno acquisito la movimentazione delle somme ricevute e nel corso delle perquisizioni hanno sequestrato tanti documenti ancora al vaglio degli investigatori. Nell’operazione è indagata una terza persona accusati di truffa e con precedenti specifici.

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