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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Maqueda, 169

Rapina finita nel sangue in via Maqueda, la vittima è un palermitano di 37 anni

Al contrario di quanto comunicato dalla Questura in un primo momento non si tratta di un extracomunitario ma di un palermitano, Matteo Tresa, pregiudicato per reati contro il patrimonio. Restano in stato di arresto i due bengalesi indagati per omicidio

Identificata la vittima della rapina finita nel sangue in via Maqueda: è un palermitano di 37 anni, Matteo Tresa (nella foto allegata). Non è quindi un extracomunitario come comunicato in un primo momento dalla Questura. E' lui l'uomo che la scorsa notte, intorno alle 2, sarebbe entrato al Ronju Shop e avrebbe minacciato un impiegato e un'altra persona presente in quel momento dentro l'attività che si trova a pochi passi da Giurisprudenza. In un attimo è nata una colluttazione in cui ha avuto la peggio il rapinatore, colpito e poi trovato morto dalla polizia.

Questa la prima ricostruzione fatta dagli investigatori della Squadra Mobile che stamattina hanno arrestato due cittadini bengalesi. Abdul Matin (43 anni) e Humayun Kabir (40) sono stati interrogati già nel cuore della notte per fornire agli inquirenti la loro versione dei fatti, ricostruendo gli attimi precedenti all’irruzione e il caos scoppiato dentro il minimarket. In attesa dell’udienza per la convalida, fissata per domattina dinanzi al giudice per le indagini preliminari, i due rimangono in stato di arresto con l’accusa di omicidio.

matteo tresa morto rapina via maqueda-2I bengalesi sarebbero stati sorpresi dall’irruzione di Tresa e minacciati con una bottiglia di vetro affinché consegnassero i contanti custoditi in cassa. Di fronte a quella richiesta avrebbero reagito colpendo il 37enne con calci, pugni e anche un bastone. L’arma utilizzata per difendersi è stata sequestrata per essere affidata alle analisi degli uomini della Scientifica, impegnati a eseguire i rilievi sulla scena del crimine. Stando a quanto ricostruito sino a ora dagli investigatori il 37enne sarebbe deceduto per le botte prese dai due bengalesi che lo avrebbero tramortito con un colpo di bastone.

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“Kabir lo avrebbe immobilizzato a terra - si legge nella nota della Questura - tenendolo stretto per il torace e con la faccia rivolta a terra e il complice lo avrebbe percosso, continuando ad infierire. La vittima avrebbe tentato di resistere alla presa, scalciando fin quando non avrebbe più dato segni di vita”. Sono servite diverse ore per identificare il 37enne, trovato senza documenti dalla polizia che in un primo momento aveva parlato di un cittadino extracomunitario, forse tratta in inganno dalla carnagione scura di Tresa.

A fornire conferme sulla dinamica e sulle cause del decesso sarà l’autopsia eseguita all’Istituto di medicina legale del Policlinico. Al di là dei primi accertamenti macroscopici bisognerà però attendere un po' di tempo per avere dei risultati completi. L'altra ipotesi è che Tresa possa essere deceduto non tanto per le percosse, che sarebbero eventualmente una concausa, ma per un arresto cardiocircolatorio dovuto ad altri fattori.

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