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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sperone / Via Messina Marine

Omicidio Nangano, gli inquirenti: "Ordine giunto dal carcere"

Secondo le prime ricostruzioni del procuratore Gaetano Paci e del capo della omicidi Carmine Mosca, le istruzioni per l'uccisione di Nangano sarebbero giunte direttamente dal penitenziario

Un ordine dal carcere e giunto all'indirizzo di Francesco Nangano. Su questa ipotesi lavorano gli inquirenti circa l'omicidio dell'imprenditore palermitano trucidato ieri notte da due uomini a volto coperto ed a bordo di una moto (GUARDA IL VIDEO).

Stando alle prime ricostruzioni del procuratore Gaetano Paci, coordinatore delle  indagini, e Carmine Mosca, capo della omicidi di Palermo, le istruzioni per l'uccisione di Nangano, ritenuto affiliato alla cosca di Brancaccio, sarebbero arrivate direttamente dal carcere. Sono sei i bossoli ritrovati sul luogo del delitto, di cui cinque hanno raggiunto la vittima. La freddezza con la quale hanno agito i killer potrebbe confermare l'ipotesi degli inquirenti. I due hanno affiancato l'automobile di Nangano, appena uscito dalla macelleria dove acquistava regolarmente la carne, ed hanno poi esploso i colpi prima di darsi alla fuga in moto.

Nangano, proprietario dell'autosalone oggetto di un rogo doloso risalente all'anno scorso, era stato accusato e incarcerato ingiustamente per 4 anni per associazione mafiosa. Di fatto, l'uomo, aveva ricevuto un indennizzo di oltre 270 mila euro per ingiusta detenzione. Sempre secondo gli inquirenti, l'imprenditore 50enne era entrato in contrasto con la cosca di Brancaccio, decimata nel novembre 2011 grazie all'operazione Araba Fenice.

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