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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Altarello / Via Scillato

"Mi hanno sparato", Mirko ucciso mentre era al telefono con la compagna

"Fermi polizia", ha intimato il vigile urbano di ritorno nella sua abitazione di via Scillato. Ma nella colluttazione è stato colpito al petto dalla pistola d'ordinanza ritrovata accanto al corpo. Lascia due figli di 11 e 9 anni

"Fermi polizia". Poi uno sparo, uno solo. E la pallottola che lo colpisce dritto allo sterno. E' morto così Mirko Vicari, 38 anni, vigile urbano. Era al telefono con la compagna quando intorno alle 14 stava rientrando nella sua casa al secondo piano di via Scillato 20, una parallella di via Perpignano. "Mi hanno sparato", queste le sue ultime parole. Si è accorto che qualcosa non andava. Ma chi era dentro si è accorto che lui stava arrivando. Lo ha sorpreso, aggredito e ucciso con la pistola d'ordinanza, trovata accanto al corpo senza vita di Vicari. (GUARDA IL VIDEO)

Sull'omicidio indaga la polizia. Gli inquirenti sono certi che si tratti di un tentativo di rapina. Gli agenti accorsi sul posto hanno trovato la casa a soqquadro e davanti all'ingresso due sacchi con la refurtiva pronta ad essere portata via: un televisore e una macchina fotografica. Non è chiaro se ad agire sia stato un solo malvivente, o più uomini. Ciò che è certo che al momento nessuno dei vicini ha sentito, o visto, nulla.

Omicidio in via Scillato, le immagini

Mirko era un ex Lsu uscito dal precariato e stabilizzato nel corpo di polizia municipale nel 2010. Operava a bordo delle camionette che controllano i mercatini. "Prestava servizio per 21 ore settimanali - racconta Nicolò Scaglione, segretario aziendale della Cisl Palermo - e da quello che mi dicono era un ragazzo generoso che faceva con abnegazione il suo lavoro. Nessuno mai ha avuto da ridire sul suo comportamento professionale". Sul posto oltre al comandante dei vigili Vincenzo Messina (che ha diramato una nota di cordoglio), anche numerosi colleghi. Sbigottiti da quanto accaduto, cercano di farsi coraggio l'uno con l'altro.

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Straziante l'arrivo della compagna, che ha vissuto telefonicamente la tragedia. Poi intorno alle 16 arriva anche il padre. "Vi prego non dite niente a mia moglie, ancora non sa nulla". Come ancora non sanno nulla i suoi figli, di 11 e 9 anni. Già, chi avrà il coraggio di dirgli che il loro padre è morto per un televisore e una macchina fotografica?

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