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Cronaca Misilmeri / Via P. E. Giudici

Cadavere carbonizzato a Misilmeri, due persone accusate di omicidio

Si tratta di Pasquale Merendino di 32 anni e Settimo Merendino di 25 anni, zio e nipote. Secondo i carabinieri avrebbero attirato l'uomo, che ancora non ha nome, in una trappola per poi ucciderlo e bruciarlo

Potrebbe finalmente avere un nome il cadavere carbonizzato ritrovato il primo luglio nelle campagne di Misilmeri. Si attende ancora l'esito del Dna per stabilire l'identità dell'uomo ucciso in contrada Giudici, ma intanto nel registro degli indagati per quel delitto sono stati iscritti Pasquale Merendino di 32 anni e Settimo Merendino di 25 anni, zio e nipote.

Entrambi sono accusati di omicidio e distruzione di cadavere. Secondo i carabinieri sarebbero stati loro ad attirate in una trappola l'uomo e ucciderlo e poi bruciarlo nelle campagne, in una zona impervia lontano dal paese.

I carabinieri di Misilmeri, coordinati dal pm della procura di Termini Imerese Antonia Pavan e dal procuratore capo Alfredo Morvillo, hanno sequestrato un casolare che si trova nella zona dove sono stati ritrovati il cadavere e le auto dei due giovani. L'ultima persona scomparsa a Misilmeri è Massimiliano Milazzo, un giovane di 25 anni, allontanatosi da casa il pomeriggio del 26 giugno.

A denunciare la scomparsa era stata la moglie. Milazzo è padre di tre figli, tra cui una piccola di otto mesi. L'autopsia eseguita all'istituto di medicina legale del Policlinico non è riuscita a stabilire le cause della morte, anche se ha escluso che sia stato ucciso con un colpo di arma da fuoco.

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