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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Sferrò 27 coltellate al meccanico socio in affari": palermitano condannato a 12 anni

Il ventottenne Giovanni Riggio, all'inizio del maggio del 2017, ha ucciso Giovanni Mattina in un capannone della zona industriale di Agrigento. Il pm, contestando la crudeltà, aveva chiesto 30 anni di carcere

Esclusa l'aggravante della crudeltà e concesse le attenuanti generiche. Giovanni Riggio, il palermitano ventottenne reo confesso dell'omicidio del meccanico agrigentino Giuseppe Mattina, è stato condannato a 12 anni di reclusione. Ad emettere la sentenza, nel primo pomeriggio, è stato il giudice Gianfranca Claudia Infantino del tribunale di Agrigento.

Il pm Simona Faga, contestando invece la crudeltà, aveva chiesto durante la sua requisitoria una condanna a 30 anni. La difesa dell'imputato - rappresentata dall'avvocato Marco Martorana - aveva invece invocato l'assoluzione perché "il fatto non costituisce reato", perché "è stata legittima difesa".

La confessione: "Dovevo dargli dei soldi"

Il delitto avvenne - era l'inizio di maggio dello scorso anno - in un capannone della zona industriale di Agrigento. Riggio che, secondo l'accusa sferrò 27 coltellate al meccanico agrigentino, aveva già scelto alla fine dello scorso gennaio il rito abbreviato, che prevede una riduzione di un terzo della pena. La moglie, il figlio minorenne e la mamma di Giuseppe Mattina si erano costituiti parti civili con l'assistenza dell'avvocato Salvatore Cusumano.

L'avvocato dell'imputato: "E' stata legittima difesa"

L'avvocato Cusumano aveva invocato la premeditazione sulla base del fatto che Riggio avrebbe acquistato, qualche giorno prima, quella che è stata l'arma del delitto: un coltello da cucina di 22 centimetri. E inoltre avrebbe pianificato - sarebbe emerso dalle intercettazioni fatte in carcere - il trasferimento della famiglia da Favara a Palermo.

Omicidio ad Agrigento, arrestato palermitano

Sarebbe emerso, sempre grazie alle intercettazioni, che l'imputato sarebbe stato ben informato sull'iter processuale al quale sarebbe andato incontro. "E' una sentenza ingiusta - ha criticato, in maniera lapidaria, l'avvocato Salvatore Cusumano - . La vita di una persona, il padre di un bambino vale forse appena 12 anni? Ribadisco, è una sentenza ingiusta" [Fonte: AgrigentoNotizie.it].

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