Omicidio di Pagliarelli, presentata memoria difensiva: rinviata decisione su scarcerazione
I giudici del Riesame hanno preso qualche giorno per esprimersi sulla richiesta avanzata dall'avvocato di Pietro Seggio, il 42enne accusato di aver ucciso Francesco Manzella. La Procura conferma le proprie tesi e chiede di respingere l'istanza
Il Tribunale del Riesame si prende un paio di giorni per esprimersi sulla scarcerazione di Pietro Seggio, il 42enne accusato dell’omicidio di Francesco Manzella. Si è svolta questa mattina davanti al giudice Lorenzo Jannelli l’udienza per decidere sulla richiesta presentata dall’avvocato del gestore della pizzeria “All’Antico Borgo” che resta quindi in carecere. L’accusa, che è certa sia lui il killer che ha ucciso il 34enne nella notte fra il 17 e il 18 marzo scorsi, ha chiesto invece di respingere l'istanza.
Massimo riserbo su quanto discusso questa mattina in aula. L’avvocato di Seggio, Giovanni Castronovo, ha depositato i risultati delle indagini difensive con le quali contesta la tesi accusatoria del procuratore aggiunto Ennio Petrigni e del sostituto Giovanni Antoci. “Posso dire che gli elementi rappresentati appaiono rilevanti e decisivi per consentire ai giudici di pervenire all’annullamento dell’impugnata ordinanza", sostiene l'avvocato. Secondo la tesi difensiva, raccolta in una memoria, ci sarebbero i presupposti per "incidere significativamente sul paventato movente del delitto".
Sin dalla mattina successiva all’uccisione di Manzella, freddato con un colpo di pistola alla testa mentre si trovava a bordo della sua Volkswagen Polo in via Gaetano Costa, gli investigatori della Squadra Mobile e gli inquirenti sono stati insospettiti dall’alibi fornito dal presunto omicida. Alibi che è stato ritrattato ed è apparso incompatibile con il racconto fornito degli stessi dipendenti del gestore della pizzeria alla Molara.
Ad inchiodarlo ci sarebbero i video ripresi da alcune telecamere installate nel percorso che si trova fra la scena del delitto e l'attività di Seggio che avrebbero il passaggio della sua auto. L'omicidio di Manzella sarebbe avvenuto tra le 23.35 e le 23.40. Dalla pizzeria, grazie alle immagini dei sistemi di sorveglianzata piazzati nei pressi del locale e in una scuola elementare, è stata vista uscire una Fiat Panda color oro che sembrerebbe la vettura in uso alla moglie e alla madre di Seggio.
Manzella, come emerso durante le indagini, per arrotondare vendeva anche cocaina (“ho trovato in casa della polvere bianca” ha confermato la moglie alla polizia) e Seggio sarebbe stato uno dei suoi clienti. Pare che quest’ultimo avesse contratto un debito da 700 euro per l’acquisto di alcune dosi e che inoltre i suoi parenti avessero in passato già affrontato Manzella chiedendo di non vendergli più la droga. Circostanze e dettagli ancora poco chiari che presto potrebbero diventare presto l’oggetto del processo.