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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Benzinaio ucciso, il killer resta in carcere: "Sono distrutto, la mia vita è finita"

Convalidato il fermo di polizia giudiziaria e la custodia cautelare in carcere per Mario Di Fiore. L'uomo, scoppiato in lacrime davanti al giudice, è accusato di avere ucciso sabato pomeriggio il benzinaio Nicola Lombardo di 44 anni

Faccia a faccia con il giudice, a distanza di tre giorni dal gesto più folle. Le lacrime, la ricostruzione, il pentimento. Poi la decisione del giudice. Convalidato il fermo di polizia giudiziaria e la custodia cautelare in carcere per Mario Di Fiore. L'uomo è accusato di avere ucciso sabato pomeriggio il benzinaio Nicola Lombardo di 44 anni. La decisione del Gip del Tribunale di Palermo, Daniela Cardamone, è arrivata dopo una camera di consiglio durata quasi sei ore. Di Fiore è accusato di omicidio aggravato dai futili motivi.

Di Fiore - difeso dall'avvocato Giuseppe Avarello - ha detto: "Sono distrutto e a disposizione dell'autorità giudiziaria". Entrato in aula prima di mezzogiorno, scortato da alcuni agenti di polizia penitenziaria, è scoppiato in lacrime quando ha iniziato a parlare. "La mia vita è finita, sono morto anch'io", ha detto prima di rivolgere un pensiero ai figli di Lombardo. Di Fiore avrebbe rivelato che il prezzo del pieno di carburante (68 euro) non c'entra nulla col gesto omicida. L'assassino ha sostenuto di aver sparato un solo colpo, che ha centrato la vittima alla milza, perché avrebbe percepito una reazione da parte del benzinaio. Tramite l'avvocato difensore ha fatto sapere inoltre di essersi reso conto della gravità della vicenda". Per la ricostruzione dell'accusa, il pensionato e Lombardo avrebbero litigato per un differenza di 6 euro sul prezzo del carburante da pagare.

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