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Cronaca

Dalla Guadagna al massacro di Dublino, gli amici di Bellante: “Non aveva mai dato un pugno”

Il profilo di Saverio, il palermitano arrestato a Dublino per un efferato omicidio, tracciato da chi lo conosce da bambino. "Tra noi era quello più 'sano', ha sempre sacrificato tutto per lo studio. Non riesco a capacitarmi per quello che ha fatto"

“Si è sacrificato tanto per lo studio, per arrivare dove è arrivato. Non è possibile che abbia fatto una cosa del genere”. Non si capacitano gli amici di Saverio Bellante, palermitano della Guadagna arrestato nella periferia nord di Dublino con l’accusa di aver barbaramente assassinato il suo coinquilino, Tom O’Gorman.

Saverio, nato il 17 luglio del 1979, è il secondo di tre figli. Madre casalinga, padre pensionato. Il fratello maggiore vigile urbano e una sorella più piccola alla quale è molto legato. “Ci conosciamo da quando siamo nati – racconta Vincenzo Lo Nardo, uno degli amici d’infanzia – e siamo cresciuti in un quartiere difficile. Nella nostra comitiva lui era quello più ‘sano’. Sempre con la testa sulle spalle: mai una lite, mai qualcosa fuori dall’ordinario”.

A rendere ancora più increduli gli amici sono i contorni dell’omicidio. “Gli ho mangiato il cuore”, avrebbe detto Bellante agli investigatori che hanno trovato il corpo di O’Gorman dilaniato dalle coltellate e senza un polmone (LEGGI I RETROSCENA). Pare che tutto sia scaturito da una banale lite dopo una partita di scacchi. “Non faceva uso di droghe – continua Lo Nardo – solo qualche ‘cannetta’ ogni tanto. Ci sentivamo spesso, soprattutto su facebook. L’ultima volta che ci siamo visti mi ha detto che era contento del lavoro che faceva e che finalmente dopo tanti sacrifici era riuscito a sistemarsi”.

Saverio infatti è a Dublino da 2 anni e lavora nella ditta farmaceutica "Allergan" come assistente della clientela. Ha terminato gli studi all’Itc Francesco Ferrara, poi ha frequentato l'ateneo palermitano e quindi ha preso un master in ''etica degli affari, del consumo e della responsabilità sociale'' all'università di Siena-Arezzo''. Sul suo profilo facebook Bellante postava foto della sua Palermo. "Vivendo all’estero (mi auguro non per sempre) si riscopre quanto sia bello essere italiani e forse ancor di più siciliani”, scriveva.

Come può un ragazzo così compiere un omicidio così efferato resta un vero mistero. “L’unica spiegazione che mi do – conclude Lo Nardo – è che fosse sotto l’effetto di qualche stupefacente che gli abbia fatto perdere la ragione”. E la vita, così come l'ha sempre vissuta. Forse per sempre.

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