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Cronaca

Omicidio a Falsomiele, i coniugi non rispondono al gip e restano in carcere

L'interrogatorio è durato pochi minuti: Carlo Gregoli e la moglie Adele Velardo hanno preferito fare "scena muta" di fronte al giudice Lorenzo Iannelli. Per gli investigatori non ci sarebbero dubbi sulla loro colpevolezza

Durante l’udienza di convalida dell’arresto si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. I coniugi Carlo Gregoli e Adele Velardo, arrestati poiché ritenuti i killer del duplice omicidio di Falsomiele, sono stati interrogati dal gip Lorenzo Iannelli. Si sono presentati all’appuntamento accompagnati dal loro avvocato Aldo Caruso ma non hanno voluto fornire alcun dettaglio sull’accaduto dopo che, nelle ore precedenti, avevano respinto ogni accusa. Secondo il procuratore capo Francesco Lo Voi, il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i pm Claudio Camilleri e Sergio Demontis, che coordinano l'inchiesta, non ci sarebbero dubbi sulla colpevolezza della coppia di insospettabili.

VIDEO: I GREGOLI ESCONO DALLA QUESTURA

L’interrogatorio è durato pochi minuti in quanto il legale difensore ha spiegato di voler raccogliere tutta la documentazione e chiedere successivamente un nuovo interrogatorio. Carlo Greogli è un geometra, dipendente comunale, mentre la moglie Adele Velardo è una casalinga con la passione per le armi, tanto da andare a sparare spesso al poligono di tiro. Per gli investigatori sarebbero stati loro due i protagonisti dell’agguato in via Falsomiele, dove sono stati esplosi diversi colpi di calibro 9 con i quali sono stati freddati Vincenzo Bontà (45 anni) e Giuseppe Vela (53). Durante le indagini è stato accertato, grazie a un testimone oculare e alle immagini di un impianto di videosorveglianza, che i coniugi Gregoli sono passati nel luogo del delitto proprio in quegli istanti. Per il giudice sussistono a carico dei due gravi indizi di colpevolezza e quindi la necessità del carcere.

Duplice omicidio a Falsomiele - foto Campolo

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