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Cronaca Libertà / Via Antonino Pecoraro Lombardo

Uccisa dal compagno perché si è rifiutata di fare sesso: "L'ho strozzata con tutta la forza"

L'omicidio in zona Notarbartolo. Ecco come è morta Elvira Bruno, 52 anni: Naili Moncef, avrebbe tentato un approccio mentre si trovavano nella camera da letto. Di fronte al suo rifiuto lui avrebbe insistito, ma non riuscendo a vincere le sue resistenze l'ha strangolata. La confessione davanti agli investigatori

Un mese fa lei avrebbe avviato le procedure per mettere fine alla loro storia. Tanto che da tempo tra i due c'era un clima da "separati in casa". Dopo una nottata di lavoro lei, Elvira Bruno, 52 anni, che faceva la badante, sarebbe tornata nel loro appartamento alle prime luci dell'alba. Il suo compagno, il tunisino di 53 anni Naili Moncef, avrebbe tentato un approccio sessuale mentre si trovavano nella camera da letto. Di fronte al suo rifiuto lui avrebbe insistito, ma non riuscendo a vincere le sue resistenze l'ha strangolata mentre si trovavano nella camera da letto. Lì dove poi la donna è stata trovata morta e dove il suo carnefice si è consegnato alle forze dell'ordine.

Strangola la compagna dopo una lite e si costituisce

Sarebbe questa la dinamica dell'omicidio avvenuto stamattina in via Antonino Pecoraro Lombardo, a pochi passi dalla stazione Notarbartolo. Maturato nel silenzio. "Era una coppia abbastanza silenziosa e stamattina - raccontano i vicini ancora sotto shock - non abbiamo sentito nulla. Né un litigio né un urlo". A chiamare il 113 è stato lo stesso tunisino, un cuoco che lavora in un ristorante in zona Palagonia. "Le ho stretto le mani al collo con tutta la forza che avevo", ha confessato Moncef davanti agli investigatori della sezione Omicidi della Squadra Mobile e al procuratore aggiunto Annamaria Picozzi.

L'uscita dell'arrestato dalla Squadra mobile | VIDEO

Secondo una prima ricostruzione, sulla quale la polizia sta cercando riscontri, l'omicidio sarebbe avvenuto tra le 7.30 e le 8. A lanciare l'allarme è stato lo stesso cuoco tunisino, ma sembrerebbe che abbia telefonato al 113 circa un'ora dopo averla strangolata. Perché? Stava pensando a cosa raccontare ai familiari e alla polizia o ha avuto bisogno di tempo per realizzare quello che aveva fatto? Intorno alle 10 la stradina, solitamente desolata, si è riempita di vicini, curiosi, poliziotti e carabinieri. Poco dopo è arrivata una delle due figlie della vittima, con ancora lo zaino sulle spalle. Dopo un breve colloquio con uno degli agenti, ha appreso la tragedia: sua mamma non c'era più, il compagno l'aveva portata via.

Un vicino di casa: "Persone tranquille, mai sentite litigare"

Omicidio in via Lombardo, le immagini

"Li vedevamo qui nella zona. Lui - raccontano ancora i vicini - andava a comprare la frutta da un ambulante vicino casa. Sembravano due persone molto tranquille, non abbiamo mai percepito nulla di preoccupante". Elvira Bruno e Naili Moncef, stavano insieme da qualche anno. Nel 2016 il matrimonio, il secondo per la vittima. Negli anni il loro rapporto si sarebbe lentamente sgretolato e per questo lei, tra scenate e episodi di gelosia, avrebbe deciso di separarsi. Notizia che il tunisino avrebbe appreso proprio stamattina. Quindi, accecato dalla rabbia, ha stretto le sue mani intorno al collo della compagna per ucciderla. Circostanze che l'uomo avrebbe confessato poco dopo assumendosi la responsabilità di questa morte. Terminati gli accertamenti la Procura ha emesso per lui un decreto di fermo con l'accusa di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

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