Cerda, indagata anche la moglie del finanziere omicida
La donna, Francesca Meli, aveva negato la relazione e ha ammesso solo una conoscenza con la vittima. Ma un'indagine sui tabulati telefonici ha accertato invece che aveva inviato a La Tona oltre 300 messaggi. Adesso dovrà risponedere di "falsa testimonianza"
Colpo di scena nelle indagini per l'omicidio di Vincenzo La Tona, il dipendente del comune di Cerda freddato ieri dal finanziere Calogero Cicero. All'origine del gesto la presunta relazione extraconiugale tra la vittima e la moglie dell'aggressore, Francesca Meli. Adesso però ad essere indagata è proprio la donna, che deve rispondere di false dichiarazioni.
Sentita come persona informata dei fatti, la donna ha negato la relazione e ha ammesso solo una conoscenza con la vittima suo vicino di casa. Un'indagine sui tabulati telefonici ha accertato invece che Francesca Meli aveva inviato a La Tona oltre 300 messaggi, a conferma di un rapporto non superficiale. Le sue dichiarazioni sono poi risultate infondate rispetto a altre circostanze. Da qui la decisione del pm Anna Domenica Gallucci di iscrivere la donna nel registro degli indagati per "false dichiarazioni al pubblico ministero". Ascoltata nuovamente con l'assistenza di un legale, Francesca Meli si è avvalsa della facoltà di non rispondere.
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Anche la posizione del marito si è aggravata. Dopo il delitto Cicero si è consegnato ai carabinieri e ha spiegato che la vittima era l'amante della moglie. Nell'ammettere le proprie colpe aveva però dichiarato di avere fatto fuoco al termine di una lite. Adesso invece gli inquirenti sospettano che si tratti di un atto premeditato. Cicero avrebbe pianificato il delitto e sarebbe andato a cercare l'impiegato dell'ufficio tecnico con la chiara intenzione di ucciderlo con la pistola di ordinanza.
