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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

La confessione del killer palermitano: "Dovevo dargli dei soldi, ecco perché l'ho ucciso"

L'omicidio di Agrigento, parla Giovanni Riggio, in manette per aver ammazzato il socio in affari. La vittima è stata uccisa al culmine di un raptus, con diverse coltellate, all'interno in un'officina: "Mi asfissiava con continue richieste"

Era Giovanni Riggio, 27 anni, di Palermo - reo confesso dell'omicidio di Giuseppe Mattina, 41 anni - a dovere dei soldi all'agrigentino. Il giovane lo ha dichiarato durante l'interrogatorio. A precisarlo è il legale del ventisettenne: l'avvocato Marco Martorana. "Dovevo dei soldi a Mattina - avrebbe detto Riggio davanti al magistrato - e lui mi asfissiava con continue richieste. Voleva i soldi. Gli ho detto che non ne avevo e gli ho chiesto di rivederci lunedì. Mi ha minacciato. Ha minacciato me e la mia famiglia. Ha provato ad aggredirmi - sono le dichiarazioni dell'indagato che vengono riferite ad AgrigentoNotizie dall'avvocato difensore Martorana - ed ho reagito con quello che ho trovato dentro l'officina".

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Riggio, dunque, durante quello che sarebbe stato un raptus, con un coltello da cucina - trovato, appunto, all'interno del magazzino che era in fase di allestimento - ha sferrato, per sua stessa ammissione, diversi fendenti all'addome di Mattina. 

Un omicidio il cui movente sembra essere, dunque, rintracciabile in dissidi di natura economica per l'attività che stavano avviando: una rivendita di autovetture usate con officina in contrada San Benedetto, nella zona industriale di Agrigento. Ed il delitto è avvenuto proprio all'interno di quel magazzino - in contrada San Benedetto, nella zona industriale di Agrigento - dove avrebbe dovuto sorgere la nuova attività imprenditoriale. 

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L'indagato, ai poliziotti del commissariato di Brancaccio, oltre ai vestiti sporchi di sangue ha portato anche il coltello. Domani, davanti al Gip di Palermo, si terrà la convalida dell'arresto. E poi tutto passerà alla Procura di Agrigento dove il fascicolo di inchiesta è coordinato dal sostituto procuratore Andrea Delpini. Proprio il Pm Delpini, domani, potrebbe dare l'incarico per effettuare l'autopsia sulla salma del quarantunenne. Intanto, ieri, la polizia di Stato ha già sentito la moglie della vittima. La donna avrebbe sostenuto che il marito non doveva dare soldi a Riggio. 

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Inizialmente, infatti, era stata diffusa la notizia che era Mattina a dover dare dei soldi a Riggio. Nelle prossime ore, verosimilmente a partire da domani, verranno ascoltati anche altri familiari ed amici di Giuseppe Mattina. 

Il delitto, stando alle dichiarazioni di autoaccusa di Riggio, sarebbe avvenuto alle 20,30 circa di venerdì. Il magazzino di contrada San Benedetto, laddove avrebbe dovuto essere avviata la rivendita di auto usate con un'officina, è stato sequestrato. Non è escluso che, a partire da domani, possano iniziare anche dei controlli mirati sulle autovetture che vi erano custodite: pare una decina di mezzi. 

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