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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Montepellegrino / Vicolo Pipitone

Omicidio all'Acquasanta, 48enne accoltellato in vicolo Pipitone: fermato un uomo

La vittima è Pietro Francesco Maronia, 48 anni, trovata riversa nel marciapiedi con un coltello da cucina conficcato nel petto. Sul posto tanti curiosi, polizia e carabinieri. A coordinare le indagini la Squadra Mobile

Omicidio all'Acquasanta. La vittima si chiama Pietro Francesco Maronia, una 48enne che viveva nella stessa strada laddove è stato trovato per terra e ormai senza vita, in vicolo Pipitone, con un coltello da cucina conficcato nel torace. A contattare le forze dell’ordine sarebbe stata una donna che si trovava in casa propria, allertata a sua volta da un uomo che avrebbe assistito all’ultima fase di una colluttazione e visto qualcuno allontanarsi con uno scooter.

Le immagini dal luogo del delitto | VIDEO

In pochi minuti il vicolo si riempie di poliziotti e carabinieri, arrivati in gran numero anche in tenuta antisommossa. Una cinquantina di persone osserva la scena del delitto, una trentina quelli affacciati al balcone. Almeno sei i ragazzini che girano tra le auto curiosando senza mai superare il nastro bianco e rosso che delimita l'area. Una donna si ferma pure, incrocia le mani e inizia a pregare. Mentre gli uomini in divisa cercano testimoni e informazioni, qualcuno tra i presenti inizia a farsi un’idea su movente e dinamica.

Il vicino di casa confessa: "L'ho ucciso io"

Sul posto arrivano i primi parenti, poi una ragazza - forse la figlia - che scoppia in lacrime tra le braccia di un giovane. Vengono acquisite altre informazioni e si comincia a stringere il cerchio. Tra le prime ipotesi si fa strada quella della lite tra due vicini, ma resta da chiarire cosa abbia scatenato la violenza. Da una portoncino che dà direttamente sulla strada, senza neanche troppa discrezione, esce un ragazzo che si rivolge a un amico invoca pronta la vendetta: “Aspetta ca sinni vannu tutti… (aspetta che vanno via tutti, ndr)”. Il dettaglio non sfugge a un poliziotto che fa un cenno al suo superiore e gli spiega tutto.

omicidio in vicolo Pipitone_foto Campolo-2-2-2

Poco dopo gli agenti della Squadra Mobile escono da un’altra delle palazzine basse della strada, a pochi metri da dove giace il cadavere, e scortano un ragazzo sulla trentina fino alla volante. Lo fanno montare a bordo e lo conducono negli uffici della Questura per interrogarlo. Su di lui si concentrano le attenzioni degli investigatori. E mentre la Scientifica deve ancora iniziare i rilievi a poco più di un’ora dal delitto, alcuni residenti di vicolo Pipitone sembrano avere già chiuso il caso, ma nessuno parla o dice niente.

Nel 2014 in quello stesso cortile che si trova tra piazza Acquasanta e l’ingresso della Fincantieri è stato trovato lo “scannatoio” di Cosa nostra, un luogo di tortura e morte per i nemici e per chi disobbediva alle regole d'onore. Da lì sarebbero partiti gli squadroni della morte che uccisero il giudice Rocco Chinnici, il segretario regionale del Pci Pio La Torre e il commissario di polizia Ninni Cassarà. Lì, alla fine di quello stesso anno, è stato arrestato Vincenzo Graziano, considerato ai vertici del mandamento di Resuttana.

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