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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Oreto-Stazione / Piazza Giulio Cesare

Altro blitz del comitato "PrendoCasa", occupato assessorato ai Servizi anagrafici

Le famiglie che vivono negli alloggi occupati chiedono all'assessore Giusto Catania di non recepire l'articolo 5 del cosiddetto "Piano Casa" firmato da Renzi e Lupi e di concedere loro la residenza anagrafica

Le famiglie delle case occupate del comitato di lotta PrendoCasa Palermo hanno occupato questa mattina gli uffici dell'assessorato alla Partecipazione, Decentramento, Servizi Anagrafici, Migrazione e Servizi Demografici di piazza Giulio Cesare. I manifestanti chiedono all'assessore Giusto Catania la registrazione della residenza anagrafica negli edifici occupati a scopo abitativo negli scorsi mesi e per chiedere dunque che l'articolo 5 del "Piano Casa" firmato da Renzi e Lupi, che impedisce di chiedere la residenza anagrafica per chi vive in case occupate, non venga recepito dall'Amministrazione comunale.

In tarda mattinata, l'assessore Catania ha incontrato i dimostranti e secondo quanto riferisce il comitato "ha preso l'impegno di fare pressione sulla giunta e sulla Prefettura affinche' venga convocato un tavolo tecnico che prenda in esame" le loro richieste. Il comitato ha deciso comunque di "continuare la sua mobilitazione per un diritto all'abitare che sia concreto e a lottare contro il piano casa e chi lo sponsorizza". Una manifestazione cittadina sara' organizzata per il 17 maggio.

“L'articolo 5 del decreto - afferma Emiliano Spera portavoce del comitato di lotta PrendoCasa Palermo - non permettendo di richiedere la residenza per chi vive in alloggi occupati, impedisce di fatto il godimento effettivo di diritti fondamentali che dovrebbero invece essere garantiti senza alcuna discussione. Descrive come pericoli sociali e punisce, privandoli di diritti fondamentali, quei cittadini che semplicemente perché strozzati  dalle politiche di austerity decidono di occupare edifici non utilizzati per farne la propria abitazione. La residenza infatti è il requisito essenziale per accedere ai servizi sociali, scolastici, sanitari e assistenziali e non crediamo sia assolutamente accettabile che esista e venga recepito un articolo che abbia ricadute dirette negative sulla sfera dei bisogni primari”.

“Risulta evidente come, dietro la stesura di questo decreto e di questo articolo nello specifico  - continua Spera - vi sia il tentativo di stroncare qualsiasi movimento che provi a intaccare gli interessi della speculazione e che cerca  di dare alla proprietà privata inutilizzata una finalità sociale 'unico obiettivo che il Governo si è preposto di raggiungere è l'eliminazione di uno strumento concreto e diretto  utilizzato finora da migliaia e migliaia di famiglie per rispondere al proprio bisogno abitativo e che hanno sperimentato sulla propria pelle come le ipotesi offerte dal mercato e dalle istituzioni  si siano rivelate assolutamente inutili nella risoluzione reale dell'emergenza”.

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