Nascerà a Termini Imerese il museo storico della Targa Florio

Nascerà a Termini Imerese il museo storico del motociclismo siciliano e della Targa Florio. Finalmente, dopo anni di vicissitudini, è stata trovata la location, l'ex mattatoio comunale, poco fuori la cittadina, che ospiterà il museo realizzato con fondi privati. E’ giunta qualche giorno fa la delibera da parte del Comune che ha dato il via libera alla Fondazione Targa Florio. Presto, dunque inizieranno i lavori per il recupero degli edifici comunali, oggi in stato di abbandono, che ospiteranno il primo centro di qualificazione professionale e di restauro di auto storiche e da competizione.

Una lunga tradizione, quella dell'artigianato legato all'auto d'epoca, insediatasi nel territorio termitano e trabiese ai tempi d'oro della Targa Florio, la gara più antica del mondo, istituita da Vincenzo Florio e giunta quest'anno alla 96esima edizione. E, secondo quanto spiega Nuccio Salemi, Consigliere Delegato della Fondazione, l'obiettivo principale sarà quello di evitare che il grande patrimonio di artigianalità qualificata, che negli oltre 100 anni di Targa Florio si è sviluppato nel territorio, possa andare disperso. Un vero peccato gettare nel dimenticatoio la competenza ma soprattutto la passione degli artigiani dell'auto d'epoca, dalle Bugatti alle Ferrari, dalle Mercedes alle Maserati, dalle Jaguar a tutte i marchi che hanno partecipato alle gara più antica del mondo.

L'edificio scelto, attualmente in disuso e abbandonato al degrado, ha una superficie di 780 metri quadri, con un'ulteriore spazio scoperto di 550 mq. Già nel 2006 era stato inserito nel piano di valorizzazione del Patrimonio Comunale, senza alcun esito. Ma finalmente anche l'ex mattatoio troverà una nuova destinazione d'uso. Il polo museale che sorgerà a Termini, una volta completato, integrerà le proprie attività con quelle degli altri musei già presenti sul territorio madonita, da Cerda a Collesano e Campofelice. Ma la particolarità del museo termitano è che ospiterà le auto e le moto che hanno fatto la storia della Targa Florio, fin dalle sue origini. "Sarà un punto di riferimento per tutto il compensorio, Vincenzo Florio aveva eletto Termini Imerese a cuore della Targa Florio" spiega Salemi. "La nostra intenzione era quella di richiamare questo tipo di turismo, soprattutto dopo la decisione della FIAT di chiudere il proprio stabilimento". E Termini geograficamente e logisticamente si trova in una situazione di tutto rispetto.

Il museo sarà di tipo dinamico, di interscambio cioè con altri musei, ad esempio col museo Porsche di Stoccarda, con quello della Maserati e della Mercedes. Spiega Salemi che la scelta è ricaduta su Termini Imerese perché fin dalle origini ha avuto una"vocazione territoriale" molto particolare, legata proprio alla nascita dell'artigianato legato all'auto. "Termini si è arricchita di questo know how che è poi esploso definitivamente con l'avvento della Fiat. Per necessità, si è sviluppata una micro-artigianalità legata ai prototipi visto che all'inizio le case automobilistiche partecipanti non erano attrezzate a riparare i guasti. L'idea è che il Museo possa diventare un punto di restauro per questi gioielli in giro per il mondo, utilizzando quel know how che è solo sopito e va rispolverato".

Il progetto inoltre tenterà di rivalutare l'area circostante, con la SS 113 e l'antico Ponte romano San Leonardo, attraverso il suo recupero e la piantumazione di alberi attorno all'area dove sorgerà il museo. "Continuate la mia opera, l'ho costruita per sfidare il tempo" diceva Vincenzo Florio, e Termini Imerese, mai come adesso, è pronta a ricevere questa importante eredità culturale.