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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Bagheria

La festa e il nuovo stop: dopo i fuochi d'artificio il Museo Guttuso è già chiuso

Dopo la ristrutturazione, Villa Cattolica a Bagheria era stata riaperta il 26 dicembre: ma la struttura è di nuovo inagibile per "adeguamenti tecnici". Resterà chiusa per 30 giorni

Sono passati poco più di 100 giorni dall'inaugurazione e il museo Guttuso è già inagibile per "adeguamenti tecnici" (il sistema anti-fumo è guasto). Dopo aver ospitato 6 mila visitatori il giorno dell'apertura sarà nuovamente chiuso per altri 30 giorni. La denuncia è del presidente del circolo di Legambiente Bagheria e dintorni, Luigi Tanghetti. 

“Mentre ancora ricordiamo i fuochi d'artificio copiosamente e pomposamente sparati la sera dell'inaugurazione - dice - ci chiediamo come sia stato possibile realizzare l’evento d’apertura e perfino un concerto, se già da quel momento non erano rispettate e soddisfatte le minime norme di sicurezza come certificato oggi, ma, soprattutto, come sia concepibile che dopo aver investito 4,1 milioni di fondi Europei per la ristrutturazione e l'allestimento dell'edificio, questi non siano bastati per la messa in sicurezza dello stabile. Un contesto di precarietà deprecabile e colpevole che ha persino spinto l'erede  e curatore dell'opera del Maestro, Fabio Carapezza Guttuso, ad affermare pubblicamente di voler prendere le distanze 'da questa gestione opaca del Museo'".

Il Museo Guttuso era stato riaperto ufficialmente lo scorso 26 dicembre alla presenza, tra gli altri, dei registi Giuseppe Tornatore e Pif. Un grande evento dopo la lunga chiusura per i lavori di ristrutturazione. La Villa si era presentata in una veste unica ed inedita: il taglio del nastro alla presenza del sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, la presenza del presidente dell'Ars, Giovanni Ardizzone e del sindaco della Città metropolitana di Palermo, Leoluca Orlando. Poi i giochi d'artificio.

"Fa male dover constatare – conclude il presidente del circolo bagherese, che ancora una volta, e soprattutto non dai soliti noti, un serbatoio d'arte e cultura debba sottostare ad esigenze che con l'arte e la cultura condividono più interessi (attendiamo smentita)  che l'interesse  per la sua bellezza intrinseca, e tanto più ci duole che questa incresciosa vicenda avvenga in concomitanza con il rilancio della nostra campagna "Salvalarte", che mira alla  tutela e valorizzazione del nostro patrimonio, un’immensa ricchezza di cui l'Italia dispone più d'ogni altro Paese al mondo”.
 

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