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Cronaca

Processo Lembo, la testimonianza del medico: "Ho corretto la cartella"

Nuova udienza per la morte di Valeria Lembo, uccisa da una dose fatale di medicinale chemioterapico nel 2011 mentre era in cura all'ospedale Policlinico. In aula è stato ascoltato Alberto Bongiovanni, che ha ammesso di avere modificato la cartella clinica

Prosegue il processo per la morte di Valeria Lembo, uccisa da una dose fatale di medicinale chemioterapico nel 2011 mentre era in cura all'ospedale Policlinico di Palermo. Alla donna, che aveva 34 anni, venne somministrata una dose dieci volte maggiore rispetto al dovuto - 90 milligrammi al posto di 9 - del farmaco.

In aula oggi è stato ascoltato Alberto Bongiovanni, all'epoca dei fatti specializzando in Oncologia. Il medico ha ammesso di essere stato lui a cancellare dalla cartella clinica della paziente lo "zero" in più della prescrizione. A processo, oltre a Bongiovanni, l'allora primario Sergio Palmeri e altri quattro tra medici e infermieri, imputati a vario titolo di omicidio colposo e falsificazione di cartella.

Il teste ha risposto alle domande del pm Emanuele Ravaglioli spiegando di non avere comunicato ai colleghi di avere effettuato la correzione perchè, a suo dire, "era evidente". "Sapevo  - ha aggiunto - che quella dose era impossibile da iniettare a bolo lento e che in tutta la cartella c'era indicato 9 milligrammi. Lo dico perché sono farmaci che si somministrano in una sola dose. Come da conoscenza di base".

In aula, ad assistere alla deposizione i parenti di Valeria, che si sono costituiti parte civile con l'assistenza dell'avvocato Marco Cammarata. 

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