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Cronaca Addaura

Monte Pellegrino, un milione e seicentomila euro per mettere in sicurezza Addaura e Vergine Maria

L’Ufficio regionale contro il dissesto idrogeologico ha affidato a due imprese la progettazione esecutiva per gli interventi sul versante nord. Prevista per la fine dell’anno la consegna del progetto esecutivo generale e per il 2023 l’esecuzione dell’opera di consolidamento

Prosegue con vari interventi di consolidamento e di mitigazione del rischio frane, l’attività di messa in sicurezza di Monte Pellegrino, da parte dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico guidato dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Un altro obiettivo raggiunto riguarda la progettazione esecutiva del versante nord del monte, il più esteso, che sovrasta le aree urbane di Palermo, Vergine Maria e Addaura. Ad aggiudicarsi le indagini e i servizi di ingegneria, per un importo complessivo di un milione e seicentomila euro, due raggruppamenti di professionisti, uno coordinato dalla Rpa di Perugia - lotto A e D, per un milione e centomila euro - e l’altro che vede in sinergia la Sering di Palermo e la Rocksoil di Torre Boldone (Bg)  - lotto B e C, per 500 mila euro. Si tratta di un lavoro complesso ed è per questo che la Struttura diretta da Maurizio Croce lo ha suddiviso in quattro lotti.

L’opera, che si attende dal 2005 - data del primo progetto preliminare – seguirà ora il dettagliato cronoprogramma fissato dall’Ufficio: è infatti prevista per la fine dell’anno la consegna del progetto esecutivo generale e per il 2023 l’esecuzione dell’opera di consolidamento.

L’area negli anni ha registrato diversi casi di crolli, con interventi di somma urgenza a salvaguardia della pubblica incolumità e a protezione delle sedi stradali, delle infrastrutture, delle abitazioni e delle aree alle pendici del monte. La zona ha anche un grande valore archeologico e naturalistico per la presenza delle grotte paleolitiche dell’Addaura, tra le più importanti d’Europa, all’interno delle quali sono presenti sulle pareti, e ancora in buono stato di conservazione, una serie di incisioni rupestri. Tra le soluzioni tecniche contemplate nel progetto, la collocazione di pannelli di rete, l’ancoraggio di massi con funi metalliche e chiodature di adeguata sezione e lunghezza, la pulizia e il distacco di massi in equilibrio instabile, il montaggio di barriere elastiche ad alto assorbimento di energia. 

Dei quattro lotti, il principale è quello D, relativo all’area sovrastante la borgata di Vergine Maria e più prossima al cimitero dei Rotoli. Qui i lavori avranno un costo stimato di circa 13 milioni di euro, mentre gli altri tre lotti avranno complessivamente un costo di 17 milioni.

Il lotto A, che ha un valore di circa 9 milioni è quello all'interno del quale ricadono le famose grotte con le incisioni rupestri, che potranno quindi tornare fruibili al termine dell’intervento.

Tutti i progetti dovranno essere redatti, per decisione del Comune, in accordo con delle linee guida che tengano conto anche della tutela dell’ambiente specifico dell'area di riserva, approvate dal Consiglio Regionale per la Protezione del Patrimonio Naturale e redatte con la partecipazione dell’Università.

Per il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore Maria Prestigiacomo “si tratta di un importantissimo passo avanti per la prevenzione del rischio e per restituire Montepellegrino alla sua piena fruizione in sicurezza. Un risultato importante anche della collaborazione con la Regione perché questi interventi possano procedere con la massima velocità".

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