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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Scafisti e migranti a confronto "Anche io ho pensato di morire"

Contraddittorio al Pagliarelli tra cinque sopravvissuti e i dieci arrestati con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e omicidio. Secondo le ricostruzioni del procuratore aggiunto Scalia e del pool di pm i migranti hanno subito violenze

Cinque migranti e i dieci scafisti arrestati a confronto al carcere Pagliarelli. Si terrà in mattinata l’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo per la morte dei 52 profughi, asfissiati durante la traversata del Canale di Sicilia poichè costretti a stare rinchiusi nella stiva. L’accusa per coloro i quali sono ritenuti responsabili dell’accaduto è di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina e omicidio. “Sull’imbarcazione - spiega uno dei superstiti - c’erano circa 7 uomini che si occupavano di tenerci giù e ci colpivano con bastoni e spranghe”.

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Cinque testimoni hanno accusato gli scafisti di averli relegati nella stiva, troppo vicini ai motori e ai gas di scarico. Secondo le ricostruzioni del procuratore aggiunto e coordinatore dell’inchiesta Maurizio Scalia, dei pm Anna Picozzi, Gery Ferrara, Renza Cescon e Roberto Tartaglia, i migranti rinchiusi avrebbero subito violenze. “Ho visto cinque persone - racconta un altro sopravvissuto - morire davanti a me per mancanza d’acqua e asfissia. Anche io mi sentivo male e ho pensato di morire. Dopo circa 10 euro di navigazione siamo stati soccorsi da una grande nave che ci ha portati al porto di Palermo”.

E intanto il tribunale del Riesame ha ribaltato la decisione del gip per uno dei cinque scafisti che lo scorso 6 agosto era arrivato a Palermo a bordo la nave militare irlandese Niamh: il libico Abdullah Snousi, 24 anni, resta in carcere con l’accusa di omicidio plurimo per la morte di 25 persone, tra cui tre bambine. Accolto dunque l’appello della Procura palermitana contro il provvedimento del gip che lo scorso 10 agosto non aveva convalidato il fermo, ma solo la custodia cautelare per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Si attendono aggiornamenti sulla posizione degli altri cinque scafisti.

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