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Cronaca

Caso Diciotti, i giudici di Palermo: "Nei primi giorni nessun reato, difesi gli interessi nazionali"

La ricostruzione del Tribunale dei ministri esclude che dal 15 al 20 agosto siano stati commessi reati. Trasferiti a Catania gli atti relativi allo sbarco dei 177 migranti, che vede indagato anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini

Nessun reato. Nella prima fase della "vicenda Diciotti" - dal 15 al 20 agosto - sono stati "difesi gli interessi nazionali". Lo scrive il Tribunale dei ministri di Palermo negli atti relativi allo sbarco dei 177 migranti che vede indagato anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini. 

A darne notizia è il Giornale di Sicilia, che riporta la ricostruzione dei fatti del collegio palermitano, con l'esame delle comunicazioni, degli orari, dei tempi e degli spostamenti della nave alla ricerca di un approdo nel Mediterraneo. 

Per i fatti avvenuti dal 20 agosto in poi, quando la nave della Guardia Costiera ha preso la rotta verso Pozzallo e Catania, il Tribunale dei ministri ha omesso ogni verifica, a parte una semplice e generica ricostruzione. Il fascicolo è stato trasmesso mercoledì alla Procura di Catania diretta da Carmelo Zuccaro che, dopo un primo esame, lo girerà ai giudici Nicola La Mantia (presidente), Paolo Corda e Sandra Levanti. Il collegio per i reati ministeriali del capoluogo etneo sarà chiamato a giudicare la posizione del vicepremier Salvini.

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