Migranti nutriti ad acqua e datteri e sistemati "in terza classe", arrestati 3 presunti scafisti
Polizia e guardia di finanza hanno fermato tre egiziani. Gli extracomunitari, in base al prezzo elargito, erano stipati su tre livelli dell'imbarcazione. Come se si trattasse di un viaggio in prima, seconda o terza classe
Più alta è la somma pagata, migliore è il posto assegnato. Una ferrea logica di mercato applicata, secondo quanto scoperto la polizia e guardia di finanza, anche ai viaggi della speranza lungo il Mediterraneo. Agenti e finanzieri hanno arrestato tre giovani egiziani, poco più che ventenni, con l'accusa di essere gli scafisti dell'imbarcazione arrivata ieri in città con oltre 300 migranti. I fermati sono Hassan Mahmud, Mamadoni Mohammed e Magdy Ahmed.
Secondo quanto ricostruito, i migranti (tra cui 71 minorenni) erano partiti circa 15 giorni fa dalle coste nordafricane a bordo di piccole imbarcazioni per essere trasbordati, di volta in volta, in natanti sempre più capienti, fino a raggiungere l’ultimo mezzo di grosse dimensioni sul quale sarebbe avvenuto il definitivo trasbordo.
La squadra mobile, il gico e la stazione navale della guardia di finanza, anche grazie alla testimonianza degli extracomunitari, hanno
identificato i tre e hanno ricostruito le fasi della traversata. I migranti, in base al prezzo elargito, erano stipati su tre livelli - primo, intermedio e stiva - intesi come prima, seconda e terza classe, in drammatica analogia con un normale viaggio turistico. Alle “tre classi” corrispondevano diverse fasce di prezzo, tra i 600 e i 2000 dollari cadauno. Inoltre, durante il viaggio, effettuato durante il Ramadan, ai migranti sarebbe stata somministrata un’alimentazione forzatamente scarna fatta di acqua e datteri. Anche facendo scorrettamente ricorso ad argomentazioni religiose, quindi, gli “scafisti” avrebbero ridotto i costi di gestione della navigazione, imponendo razioni ridotte e poco onerose.