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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Cicci e Anto, le spose di Palermo chiamano Renzi: "Diritti gay, è ora di cambiare"

Le due donne si sono conosciute a New York sei anni fa, poi le nozze. Ma quel matrimonio, celebrato negli scorsi giorni in un'antica villa liberty, in Italia vale zero. "Il sogno? Mettere le radici a Palermo, lo Stato riconosca i nostri diritti"

Sembrava essere un breve flirt estivo, invece si è trasformato in un amore, chissà, eterno. Lei, Cicci, è palermitana e ha 41 anni. Lavora nel management culturale e qualche giorno fa è finita sotto le luci dei riflettori per il matrimonio con la compagna americana. Nozze storiche, a Palermo, nella splendida cornice di un'antica villa liberty. Cicci ha sposato Anto, 43 anni, americana del Maine, un'esperta della finanza, con un lavoro a Wall Street e attivista dei diritti gay negli Stati Uniti. Si sono conosciute a New York nel 2008, quando Cicci era negli Usa per un corso di inglese. Poi il colpo di fulmine. La richiesta di matrimonio in vacanza in Messico, lo scambio degli anelli, le nozze. Palermo, bellissima, sullo sfondo. Con Orlando e gli amici arrivati da ogni angolo del mondo.

Tra pochi mesi la donna palermitana otterrà la 'Green Card', che le permetterà di restare per sempre negli Stati Uniti. Ma il suo sogno è quello di tornare a Palermo per mettere le radici. Il problema è questo matrimonio, celebrato da un prete ecumenico padre Agostino De Caro, in Italia vale zero. Almeno, per ora. Vale, invece, negli Usa, dove le due manager si sono sposate un anno fa.

L'agenzia Adnkronos ha raccontato la loro storia con una lunga intervista. Entrambe sono felici e innamorate. Ma Cicci non riesce a capacitarsi: ''Lo Stato italiano - ha spiegato - prende le tasse dagli omosessuali, però non possiamo sposarci, e non possiamo godere degli stessi diritti di tutti gli altri italiani. Perché? Riconoscere un diritto civile è gratis. Non costa nulla. Quando si parla di noi, sento parlare i politici che esclamano: 'Ma con tutti i problemi che ci sono in Italia, perché dobbiamo occuparci dei gay?'. E' vero che ci sono tanti problemi sociali ed economici in Italia, ma se per affrontare la piaga della disoccupazione ci vogliono interventi economici, fare valere un diritto civile è completamente gratis. E ci vuole poco. Perché si perde ancora tempo? Mi piacerebbe che Matteo Renzi ci desse una risposta''.

Cicci racconta: "Quando vidi Anto per la prima volta pensai: 'Ecco, quella potrebbe essere la donna della mia vita'. Io ancora non parlavo bene l'inglese e ricordo che le uniche parole che le dissi furono: 'I am Cicci e I am from Palermo, Italy''. E Anto: ''Non ci capivamo, è vero. Ma questa donna emanava una bellissima energia. Parlava con gli occhi, con i gesti. Poi ci siamo messe insieme, la convivenza, le nozze. Ma io volevo il matrimonio nella mia Palermo - racconta Cicci ad Adnkronos -. Così abbiamo iniziato a organizzare tutto. Sono venuti amici da tutto il mondo, da Tokyo, Parigi, San Francisco, New York. Bellissimo. Facendo due conti, il nostro matrimonio è stata una boccata d'ossigeno anche per l'economia palermitana. Basti pensare che tra alberghi, shopping, vitto, sono stati spesi almeno 250 mila euro da tutti i nostri ospiti. Sono stati spesi tanti soldi in una città che grida fame a ogni angolo. Dunque, oltre a non costare nulla ottenere un diritto, creerebbe un indotto economico notevole come accade a New York''. ''Per me sarebbe bello il riconoscimento del nostro matrimonio in Italia - chiude Anto in inglese -. Non capisco perché non sia possibile. Riconoscere un diritto è gratis…''.

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