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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Lincoln

Orto botanico, protesta "al contrario": giardinieri scioperano lavorando

I 23 lavoratori hanno manifestato contro il mancato rinnovo del contratto da parte dell'Università. Dopo un mese di assenza sono tornati all'opera, per dimostrare quanto sia necessario il loro operato. Dalla Cgil: "Questo posto produce ricchezza, va tutelato"

Sciopero al "contrario" per i giardinieri dell'Orto botanico. I lavoratori stagioni tornano a lavorare per manifestare contro l'Università che, ad oggi, non ha rinnovato contratti. Dopo un'assenza di un mese sono rientrati nelle loro "postazioni", per dare un segnale della loro presenza alla città e per chiedere la stabilizzazione del rapporto di lavoro. Alcuni di loro, infatti, sarebbero precari da quasi trent'anni. "Nel 2014 non hanno nemmeno effettuato le 179 giornate previste - spiegano dalla Flai Cgil - ma si sono fermati a 127 giornate. Il 10 dicembre scorso l’Università ha comunicato che, per mancanza di fondi, era l’ultimo giorno di lavoro".

Il presidio di oggi si è svolto negli spazi del giardino di via Lincoln, mentre da domani l'azione di protesta si dividerà su due fronti. Mentre all'interno sarà allestito un gazebo dal quale verranno fornite informazioni sullo stato d'agitazione, un altro gruppo girerà per i viali con zappette, forbici, palette e rastrelli, portando avanti il lavoro necessario in questa fase della stagione, come quello che riguarda la manutenzione delle collezioni in vaso, i travasi e la pulizia. I giardinieri, il cui compito per il 2014 è stato interrotto 72 giorni prima rispetto al passato, sono in attesa dell'avviamento al lavoro. L'anno scorso hanno cominciato le attività il 3 marzo. Quest'anno, invece, si aspetta ancora di conoscere il capitolo destinato alle attività stagionali.

"L'Orto botanico ha bisogno di manodopera stabile per tutto l'anno - ha dichiarato il segretario della Flai Cgil, Tonino Russo - e non può essere affidato a cure stagionali. E' uno dei giardini storici più grandi e belli d'Europa, di rilevanza naturalistica e scientifica, dove le piante hanno bisogno di cure particolari e dove arrivano 50 mila visitatori l'anno. Non solo. Dentro l'Orto - ha proseguito - si svolgono continuamente convegni, fiere e migliaia di scolaresche ogni anno arrivano per visitare il sito e fare le loro ricerche". L'università dovrebbe contribuire con 101 giornate, mentre il resto sarebbe a carico di Comune e Regione. "E' necessario che le istituzioni chiamate in causa - spiega Rosi Pennino della Flai Cgil - facciano attenzione al lavoro straordinario di cui ha bisogno questo bene prezioso, che deve poter restare aperto sempre per contribuire alla produzione di economie per lo sviluppo della città".

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