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"Storia, clima e migrazione": Manifesta 12 sceglie Palermo

La famosa Biennale d'arte che ha toccato città come Lussemburgo, Francoforte, Rotterdam e che nel 2016 si terrà a Zurigo, toccherà il capoluogo nel 2018. Orlando: "Non siamo capitale europea della cultura, ma ci 'accontentiamo' di esserlo mondiale"

Dopo città come Rotterdam, Lussemburgo, San Pietroburgo, Francoforte e Zurigo, Manifesta, la biennale europea di arte contemporanea, toccherà anche Palermo. La dodicesima edizione di quella che è stata definita una grande “piattaforma nomade”, arriverà dunque nel capoluogo. Alla base della scelta del Comitato di Manifesta, le condizioni climatiche e l’importante impatto che ha in città il tema della migrazione e della solidarietà. Un modo, insomma, per “trasformare - spiega l’assessore alla Cultura, Andrea Cusumano - una forma di emergenza in opportunità”. 

A parlarne oggi in conferenza stampa a Palazzo delle Aquile, insieme a Cusumano e numerosi consiglieri comunali, il sindaco Orlando, il presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando e la direttrice di Manifesta, Hedwig Fijen. Una manifestazione che negli scorsi anni ha portato nelle città coinvolte importanti flussi, come i 110 mila spettatori di Manifesta 8 - che ha preso vita a Cartagena, in Spagna - coinvolgendo 150 artisti e 500 giornalisti arrivati da tutto il mondo, o le 100 mila presenze del Belgio.

Un progetto a lungo termine, dunque, per il quale la città ha già messo in cassaforte tre milioni e mezzo di euro e che potrebbe svolgersi in presenza di una nuova amministrazione comunale. Un programma sviluppato già quando assessore alla Cultura era Giambrone e che coinvolgerà la città per un periodo di tre o quattro mesi. “Anche se non ci sarò io - osserva il sindaco - ho messo tutto in sicurezza e Manifesta si farà". A questo budget di base, Manifesta aggiungerà una somma extra, frutto soprattutto di interventi di grossi privati. “Se è vero che Palermo non è stata eletta capitale europea della Cultura - osserva il sindaco Orlando - oggi ‘ci accontentiamo’ di diventare capitale mondiale. Dopo che la città ha ricevuto due importanti riconoscimenti, come Patrimonio Unesco per il percorso arabo-normanno e per i Pupi siciliani, avere Manifesta 12 costituisce un’opportunità fantastica per celebrare Palermo nella sua essenza”. 

Intanto, l’undicesima edizione si terrà a Zurigo, dove la Biennale arriverà tra il 9 giugno e il 19 settembre, a cura di Christian Jankowski, sul tema “cosa la gente fa per denaro”. Obiettivo precipuo di ogni edizione è il coinvolgimento attivo di artisti di varia provenienza, nel periodo che precede ogni mostra. E proprio al fine di dipingere un quadro organizzativo in cui Manifesta possa inserire le proprie idee, Manifesta 12 si servirà di un team specializzato, costituito - insieme al sindaco e alla direttrice - da otto persone. “Palermo - commenta Hedwig Fijen - è una città importante per l’Europa per la sua storia. Vogliamo partire dal basso, occupandoci della ricerca di un mediatore che faccia da tramite e ci permetta di capire di cosa ha bisogno la città”. A tal riguardo, infatti, partiranno già dal pomeriggio dei workshop. “Siamo ansiosi - conclude - di ascoltare le vostre proposte”.

Un buona occasione, dunque, per “recuperare - aggiunge Orlando - la dimensione locale e internazionale della città. Palermo è rimasta nel pendolo di radici soffocanti senza ali e di ali precarie senza radici. Da adesso alla fine del 2018 la città potrà essere se stessa. Potrà rivisitarsi e - conclude - riappropriarsi del proprio futuro”. 

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