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Mafia Trabia

Mafia, boss delle Madonie a processo: in 19 scelgono il rito ordinario

Gli imputati sono finiti in manette nell'ambito dell'operazione Black Cat. Accertati diversi episodi di estorsione. Ricostruite anche le pressioni delle famiglie sul sindaco di Cerda, costretto a dimettersi

In 19 hanno scelto il rito ordinario durante l'udienza preliminare a carico di 74 tra boss ed estorsori dei mandamenti mafiosi di San Mauro Castelverde e Trabia. L'inchiesta da cui nasce il blitz, denominato "Black Cat", è del 31 maggio 2016. La maggior parte degli imputati ha scelto l'abbreviato che è stato fissato per il 29 maggio. Hanno scelto invece l'ordinario: Salvatore Cancilla, Mercurio Bisesi, Loreto Di Chiara, Luigi Giovanni Barone, Rosario Lanza, Riccardo Giuffré, Giuseppe Albanese, Francesco Saitta, Sebastiano Sudano, Antonio Marino, Francesco Lo Medico, Giuseppe Barreca, Gioacchino Martonara, Antonio Giuseppe Termini, Ignazio Arena, Salvatore La Barbera, Giacomo Di Dio, Benedetto Mazzeo, Nicola Teresi. L'imputato Giacomo Li Destri, la cui posizione era stata stralciata per un difetto di notifica, deciderà il rito il 19 maggio. L'udienza preliminare proseguirà invece il 17 maggio.

Gli inquirenti hanno ricostruito "gli assetti di vertice delle famiglie e le interlocuzioni con gli esponenti apicali di quelle limitrofe". Accertati quattro episodi di estorsione. Nel mirino della mafia: un imprenditore che stava realizzando alcune villette in contrada Sant'Onofrio di Trabia, la ditta impegnata nei lavori di costruzione di una scuola a Termini Imerese e quella che sta ristrutturando l'ex cinema Trinacria di Polizzi Generosa, infine l'impresa che si è aggiudicato l'appalto per ristrutturare l'ex carcere di Castelbuono. (LE INTERCETTAZIONI - VIDEO)

Quando le vittime si ribellavano, scattava la rappresaglia. Come nel maggio 2012, in contrada "Granza" di Sclafani Bagni, quando vennero incendiati i mezzi dell'azienda di proprietà di due imprenditori agricoli. Dalle indagini è emerso che anche le amministrazioni comunali erano nel mirino. A Cerda, il 30 ottobre 2012 furono incendiate le autovetture dell'allora sindaco Andrea Mendola "colpevole" di non avere agevolato gli interessi e l'attività dei boss mafiosi. Poco dopo il primo cittadino ha lasciato l'incarico.

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