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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mafia

Totò Riina, un urlo dal carcere: "Il pm Di Matteo deve morire"

Dal carcere milanese di Opera il capo dei capi si sarebbe lasciato andare a uno sfogo con un detenuto, poco dopo aver seguito in video l'ultima udienza del processo sulla trattativa. Le sue minacce sono state ascoltate da un agente della penitenziaria

Totò Riina ringhia ancora. E lo fa dalle sbarre del carcere di Opera. Minacce pesanti. Un urlo che è riecheggiato all'interno della struttura milanese. "Di Matteo deve morire": avrebbe gridato ad alta voce il capo dei capi. Riina si sarebbe lasciato andare a uno sfogo con un detenuto, poco dopo aver seguito in video l'ultima udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, che si svolge a Palermo.

Secondo quanto scrive "Repubblica" un agente della polizia penitenziaria avrebbe "captato" un urlo: "Di Matteo deve morire. E con lui tutti i pm della trattativa, mi stanno facendo impazzire". Riina ce l'ha con tutti quelli che rappresentano l'accusa al processo. Non solo il pm Di Matteo: "Quelli lì devono morire, fosse l'ultima cosa che faccio", avrebbe aggiunto il boss. Insomma, minacce per tutti. Anche per il procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia.

Intanto il Comitato per l'ordine e la sicurezza starebbe valutando la possibilità di trasferire Di Matteo e la sua famiglia in un'altra località. Ma riferimenti sono stati fatti anche al procuratore di Palermo Roberto Scarpinato. Riina, nel corso del suo sfogo, infatti avrebbe parlato anche di "uno che era a Caltanissetta e adesso è a Palermo, uno che si dà un gran da fare".

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