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Giovedì, 28 Marzo 2024
Mafia Resuttana-San Lorenzo / Via Ugo la Malfa

Quel favore a Riina a colpi di kalashnikov: 38 anni fa la strage della circonvallazione

Cinque morti in un colpo solo, tra cui il recluso che doveva essere eliminato, il boss catanese Alfio Ferlito, tre carabinieri e l'autista di una ditta privata. Oggi in via Ugo La Malfa deposta una corona di fiori

Sono passati 38 anni. Doveva essere un favore che i corleonesi di Totò Riina avevano fatto al loro alleato catanese, Nitto Santapaola. Fu una strage. Un commando di sicari armati di kalashnikov, spara centinaia di colpi per ammazzare un boss catanese, Alfio Ferlito, che è a bordo di una Mercedes, scortato da tre carabinieri in servizio alla stazione di Enna (Silvano Franzolin, Salvatore Raiti, Luigi Di Barca), dove all'interno c'è pure Alfio Di Lavore, di 27 anni, autista della ditta privata che aveva in appalto il trasporto dei detenuti, poi insignito della medaglia d'oro al valor civile. Vengono tutti massacrati. E' quella passata alla storia come "Strage della Circonvallazione". 

Una raffica di colpi di mitra. Cinque morti in un colpo solo, tra cui il recluso che doveva essere eliminato. E' il 1982, l'estate del "mundial" vinto dall'Italia di Bearzot, l'anno di grandi delitti eccellenti, quando la mafia uccide Pio La Torre, Rosario Di Salvo, Carlo Alberto Dalla Chiesa. In mezzo c'è l'agguato militare messo a segno il 16 giugno 1982 in viale Regione Siciliana, 500 metri prima dello svincolo per Sferracavallo, direzione Trapani. La vicenda è stata poi inquadrata nel corso dei processi nello scontro che si era venuto a creare tra i Santapaola e i Ferlito  per il predominio criminale sul territorio di Catania.

E anche oggi, come ogni anno, alle 8.30, in via Ugo La Malfa, nel 38° anniversario dell’eccidio, è stata deposta una corona di fiori alla lapide dei caduti in memoria del loro sacrificio. Alla commemorazione erano presenti il comandante della Legione carabinieri Sicilia, Giovanni Cataldo, generale di divisione, e  il comandante provinciale, Arturo Guarino, generale di brigata, per rendere gli onori ai militari.

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