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Mafia Libertà / Via Isidoro Carini

Rita Dalla Chiesa: "Lapide di papà dimenticata, da Falcone e Borsellino invece..."

Lo sfogo della conduttrice televisiva, figlia del generale Carlo Alberto, ucciso dalla mafia in via Carini nel 1982: "Dove è morto papà ho trovato una mezza fioriera con bicchierini di caffè usati e buttati dentro, e una bicicletta parcheggiata"

Uno sfogo dettato dalla rabbia. Con il cuore e la mente a papà, con i piedi sulla Palermo che forse dimentica in fretta. A parlare - anzi, scrivere - è Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, ucciso a Palermo dalla mafia, in via Isidoro Carini 33 anni fa. Un lungo post su Facebook, nel quale la conduttrice tv e giornalista racconta la visita a Palermo e lo sdegno per la lapide oltraggiata. "Questa è la lapide di via Isidoro Carini. Avevo pubblicato questa foto anche qualche settimana fa. Ma non è cambiato niente. Continua ad esserci mezza fioriera con bicchierini di caffè usati e buttati dentro, e una bicicletta parcheggiata esattamente dove è stato ammazzato mio padre, con Emanuela e Domenico Russo".

Rita Dalla Chiesa poi fa un cenno a due simboli palermitani. "Quello che ho visto è una vergogna per la Palermo degli onesti. Allora, ho voluto fare di proposito un giro sotto le abitazioni di Falcone e Borsellino. E ho trovato amore, ricordi, messaggi, la targa della Nave della legalità. Ho pregato anche io davanti al loro immenso sacrificio, e a quello delle loro scorte. Poi, risalendo in macchina, mi sono chiesta: 'Ma perché tutto questo non c'è anche dove hanno massacrato mio padre? Forse perché non era siciliano, ma era un generale dei carabinieri di Parma? Ma non è caduto anche lui in terra di Sicilia per proteggere i siciliani nei loro diritti, nella loro sicurezza, per garantire quella legalità,anche nelle minime cose, che così spesso manca, e che permetterebbe un vivere civile, senza piu' paure?'".

Quindi la conclusione: "Sono risalita in macchina, sono andata a comprare una bandiera Italiana, e l'ho portata in via Carini. Su quella mezza fioriera e accanto alla bicicletta parcheggiata sotto la lapide. In via Carini, quella sera, non hanno visto niente.... Ma la mia bandiera la vedranno di sicuro. E pazienza se darà fastidio a qualcuno. So che la Palermo degli onesti e di tanti giovani è con me. Grazie a tutti".

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