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Provenzano potrebbe esere pericoloso: no alla scarcerazione

Dopo l'ok delle procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha negato la richiesta. Determinanti le trascrizioni del colloquio fra boss e la moglie, durante il quale il corleonese chiese come andasse "a putìa"

Provenzano resterà in carcere. Nonostante il parere favorevole delle procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, ma col ''no'' della direzione nazionale antimafia, il tribunale di sorveglianza di Bologna ha risposto negativamente all'istanza di revoca del 41 bis del legale per il boss mafioso Bernardo Provenzano che sarebbe in gravissime condizioni di salute.

Per i giudici, come scrivono alcuni quotidiani, le sue condizioni anche se gravi non sono incompatibili col regime carcerario cosiddetto duro. Negli atti esaminati dai giudici c'è anche la trascrizione di un colloquio fatto dal padrino corleonese con la moglie in cui Provenzano chiedeva come andasse ''a putìa'' cioè la bottega. Per i giudici ciò potrebbe far pensare alla richiesta di informazioni da parte di Provenzano su come ''vadano gli affari'' che nel suo caso sarebbero ''di mafia''. A causa delle sue condizioni di salute il processo sulla trattativa Stato - mafia a carico del boss è stato sospeso. Lo scorso luglio il legale del mafioso, Rosalba Di Gregorio, ha presentato anche istanza di scarcerazione al giudice di sorveglianza di Parma. [fonte Ansa]

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