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Mafia, condanna in Cassazione per la sorella e il nipote palermitano di Messina Denaro

Francesco Guttadauro è ritenuto il "nipote del cuore" del super latitante. Erano finiti in manette nel 2013 nell'ambito dell'operazione Eden. La condanna in primo grado è arrivata nel 2015, confermata in appello l'anno successivo

La quinta sezione penale della Cassazione ha confermato la sentenza con cui, il 10 ottobre 2016, la Corte d'appello di Palermo aveva condannato a 14 anni e mezzo di carcere, per associazione mafiosa, Anna Patrizia Messina Denaro, sorella del boss latitante Matteo Messina Denaro e 16 anni il nipote palermitano Francesco Guttadauro, definito il "nipote del cuore" del super latitante. (La sentenza di primo grado risale al 31 marzo 2015 ndr).

Il processo è nato dall'operazione antimafia "Eden" del dicembre 2013. Zia e nipote sono ritenuti colpevoli di associazione mafiosa (la sorella del boss, in primo grado era stata condannata a 13 anni per concorso esterno) e tentata estorsione a Rosetta Campagna, una delle eredi di Caterina Bonagiuso, madrina di battesimo di Anna Patrizia. Dall'accusa di associazione mafiosa era stato inizialmente assolto l'imprenditore Antonino Lo Sciuto, che invece in appello era stato condannato a 13 anni e mezzo di carcere, con arresto immediato in aula. Sempre in primo grado, tre anni erano stati, invece, inflitti per intestazione fittizia di beni a Vincenzo Torino, che in appello è stato condannato a 4 anni. Anche queste condanne, come chiesto dal procuratore generale, sono state confermate dalla Cassazione. 

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