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Mafia Bolognetta

Minacce e danneggiamenti per avere il pizzo: tre fermi

Nel mirino una nota catena di supermercati a Bolognetta. Avrebbero intimidito i titolari mettendo colla nei lucchetti e rompendo i cavi dei banchi frigo. La richiesta era di 500 euro. Ora sono accusati di tentata estorsione aggravata dalla modalità mafiosa

Avrebbero vessato una nota catena di supermercati di Bolognetta per ottenere il pagamento del pizzo. Per questo i carabinieri del reparto operativo hanno eseguito tre fermi - emessi dalla Procura della Repubblica, direzione distrettuale antimafia – nei confronti di Francesco Antonino Ciaramitaro, 46 anni, Giosuè Cucca, 29 anni, e Alessandro Badami di 27 anni.

Le attività di indagine, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci e dai sostituti procuratori della Dda di Palermo Mazzocco e Picchi, hanno avuto inizio a seguito di tre danneggiamenti all’esercizio commerciale di Bolognetta nel periodo compreso tra febbraio e marzo 2014.

Secondo le accuse i tre avrebbero intimidito i titolari attraverso colla nei lucchetti dell’esercizio, rottura dei cavi di alimentazione dei banchi frigo e rottura della guaina posta a copertura del tetto. Gli investigatori sono riusciti a monitorare le richieste di pizzo - scese a 500 euro a fronte di una richiesta iniziale di mille euro - avanzate, in modo inequivocabile, con il classico metodo mafioso. Ai tre arrestati viene contestato il reato di tentata estorsione aggravata dalla modalità mafiosa.

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