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Don Puglisi rapinato dopo il delitto: "I soldi li abbiamo giocati al lotto"

A fare la rivelazione ai magistrati di Caltanissetta è stato Gaspare Spatuzza, pentito di Cosa Nostra. Per sbancare al Lotto, ha deciso di puntare sui numeri di targa della motocicletta di uno dei mafiosi

Emerge un inquietante retroscena sull'omicidio di padre Puglisi, ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993.  Gaspare Spatuzza, l'uomo che ha confermato le dichiarazioni di Salvatore Grigoli (colui che materialmente sparò il colpo di pistola che uccise il parroco di Brancaccio) ha rivelato ai magistrati di Caltanissetta ciò che successe poco dopo il delitto del sacerdote beato. E' stato prelevato del denaro dal borsello di padre Puglisi per simulare la rapina dopo l'omicidio. "Nessuno si poteva impossessare dei soldi. Che cosa dovevamo fare? Abbiamo deciso di giocarli al lotto, poi la vincita l'abbiamo suddivisa".

La vicenda, che è stata riportata dal Giornale di Sicilia, è stata rispolverata da Spatuzza durante un confronto con il nuovo collaborante Cosimo D'Amato (il pescatore che trovò il tritolo per la strage di Capaci). "Quei soldi non li abbiamo rubati - ha detto il pentito -. Quei soldi per noi rappresentavano... erano maledetti, ma, nessuno si poteva impossessare dei soldi, quindi, che cosa dovevamo fare? Abbiamo deciso di...con Cosimo Lo Nigro di investirli, di giocarli al lotto, di cui abbiamo preso, poi la vincita l'abbiamo suddivisa. Al lotto avevamo giocato i numeri della targa della moto".

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