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Mafia Bagheria

Mafia, mancano le motivazioni della sentenza: boss a rischio scarcerazione

Si tratta degli arrestati nell'ambito dell'operazione "Reset", compiuta dai carabinieri nel giugno del 2014 tra Bagheria, Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia e Casteldaccia

La sentenza di condanna in primo grado c'è, ma mancano ancora le motivazioni. Il mancato deposito non è un dettaglio, ma un passo fondamentale. Senza questo passaggio, infatti, potrebbero tornare liberi i boss dei clan di Bagheria, Villabate, Ficarazzi, Altavilla Milicia e Casteldaccia arrestati nel giugno del 2014 nell'ambito dell'operazione "Reset"  e condannati una prima volta nel novembre 2015.

Il gup Sergio Ziino li ha riconosciuti colpevoli di associazione mafiosa, estorsione e omicidio, ma non ha depositato le ragioni della condanna. E stanno per scadere i termini di custodia cautelare. La sentenza d'appello, per evitare che si aprano le porte del carcere, dovrebbe arrivare entro quattro mesi, ma appare praticamente impossibile visto che, in assenza del deposito del provvedimento, non sono stati ancora presentati i ricorsi in appello e non è stato ancora fissato l'inizio del processo di secondo grado. Con l'operazione "Reset" i carabinieri avevano ricostruito le dinamiche in provincia, individuando presunti capimafia e picciotti di Bagheria. Intenzione dei capi era quella di ricostituire il vecchio direttorio di Cosa nostra, mentre i giovani gestivano le estorsioni. LE INTERCETTAZIONI - VIDEO

Mafia a Bagheria, i volti degli arrestati

Per ventiquattro imputati la sentenza di primo grado era stata emessa a un'ora dalla scadenza dei termini di custodia cautelare. A rischio scarcerazione oggi anche Michele Modica e Emanuele Cecala, il primo ergastolano, il secondo condannato a 30 anni per l'omicidio di Antonio Canu, ucciso a Caccamo il 28 gennaio del 2005. Queste le condanne decise nel 2015 e oggi in bilico: Salvatore Buglisi (3 anni e sei mesi), Giovanni Di Salvo (7 anni e 2 mesi), Carlo Guttadauro (5 anni e 4 mesi), Giovanni La Rosa (6 anni), Vincenzo Maccarrone (4 anni e 8 mesi), Fabio Messicati Vitale (3 anni e 6 mesi), Bartolomeo Militello (3 anni e 6 mesi), Carmelo Nasta (3 anni), Francesco Pretesti (6 anni e 10 mesi), Francesco Raspanti (6 anni), Giovan Battista Rizzo (8 anni), Giovanni Salvatore Romano (6 anni e 4 mesi), Francesco Speciale (8 anni e 9 mesi), Francesco Terranova (6 anni e 8 mesi).

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