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Potenziata scorta per la Principato Duemila persone al Golden per Di Matteo

Convocato dal prefetto Cannizzo un incontro con il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza: potenziate le misure di controllo per il pm minacciato da Messina Denaro. Di Matteo al Golden: "Sostegno più importante di qualche silenzio istituzionale"

Si alza il livello di attenzione nei confronti dei pm minacciati dalla mafia. Fissato per oggi un un incontro in Prefettura, voluto dallo stesso prefetto Francesca Cannizzo, dopo le ultime pesanti intimidazioni fatte dai boss Totò Riina ed il latitante Matteo Messina Denaro nei confronti dei magistrati che indagano sui fatti di mafia. Intanto grande successo per l'incontro di ieri pomeriggio al Teatro Golden, con oltre duemila persone ad ascoltare i protagonisti saliti sul palco, tra cui alcuni giornalisti e gli stessi pm della trattativa Stato-mafia.

Dopo le minacce al procuratore aggiunto Teresa Principato, il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza ha disposto per lei un potenziamento delle misure per garantirne la tutela. La decisione è stata maturata dopo la notizia, fornita da un confidente, di un progetto di attentato al magistrato che coordina le inchieste su Cosa nostra nel trapanese. Pare che il latitante Messina Denaro, negli ultimi giorni, abbia contattato qualcuno capace di fornirgli del tritolo. Al momento, invece, sembrerebbe non essere stata presa alcuna misura a tutela dei due pm che conducono le indagini per la cattura del capomafia, Paolo Guido e Marzia Sabella che negli ultimi mesi hanno decapitato i vertici delle famiglie vicine al boss e arrestato alcuni suoi familiari.

A calcare il palco del Teatro Golden, ieri, di fronte ad oltre duemila persone, c'erano i giornalisti Antonio Padellaro, Barbara Spinelli e Marco Travaglio, i cui interventi si sono alternati a quelli dei "protagonisti della giustizia" nostrana, come Nino Di Matteo, Vittorio Teresi, Roberto Tartaglia e Francesco Del Bene. "E' un momento importante di sostegno e di conforto per noi - ha spiegato Di Matteo a Il Fatto Quotidiano - Più importante di qualche silenzio istituzionale, più importante delle tante difficoltà che vengono frapposte alle nostre indagini. Sentire che i cittadini seguono il nostro lavoro - conclude - ci riporta all’essenza del nostro operato: il servizio alla collettività per accertare la verità. Senza verità non c'è democrazia".

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