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"Otto mafiosi al Maurizio Costanzo Show per seguire Falcone": la rivelazione del boss

Da Palermo al Parioli: una vera e propria "missione" organizzata nei dettagli da Riina, che voleva uccidere il magistrato alla fine del febbraio del '92. A tirar fuori la storia Giuseppe Graviano in una conversazione con un altro detenuto. Poi quell'invito a Gigi D'Alessio

Quella sera di febbraio del 1992 in platea al Teatro Parioli di Roma durante una puntata del Maurizio Costanzo Show c'erano ben otto mafiosi: erano lì per seguire Giovanni Falcone. La rivelazione, ripresa oggi dal Fatto Quotidiano, sarebbe stata fatta lo scorso anno dal boss mafioso Giuseppe Graviano in una conversazione con un altro detenuto nel carcere di Ascoli Piceno. Al quale ha pure raccontato di aver invitato Gigi D'Alessio a cantare per la comunione del figlio, ma che il cantante rifiutò.

OTTO KILLER AL PARIOLI - Fu una vera e propria "missione" organizzata nei dettagli a Palermo, scrive il quotidiano: "Quando c’era Falcone al Costanzo – confida Giuseppe Graviano al suo compagno di socialità Adinolfi, bisbigliando – dove si sedeva, c’erano otto persone… otto persone. Eravamo io, i palermitani, due di Brancaccio, amici, due di… che poi se ne sono andati che avevano un matrimonio, e altri due che si sono fatti entrambi pentiti, uno di Castelvetrano e uno di Mazara del Vallo”. Otto killer di Cosa Nostra in platea al Teatro Parioli di Roma per uccidere Giovanni Falcone, otto killer a sorvegliare le mosse del direttore degli affari penali che il capo dei capi Totò Riina voleva morto alla fine del febbraio del ’92.

Non si tratta della prima volta che emerge questa gravissima vicenda: ne avevano parlato in passato anche pentiti come Francesco Geraci e Vincenzo Sinacori. Alla fine del 1991 Totò Riina a Castelvetrano aveva annunciato l’inizio della stagione stragista, ordinando ai trapanesi di andare a Roma per uccidere il giudice. Cosa che però non avvenne subito, e non si sa perché. Forse Riina cambiò programmi. I suoi uomini tornarono in Sicilia. Pochi giorni dopo venne ammazzato il parlamentare siciliano della Dc Salvo Lima. Giovanni Falcone venne ucciso dalla mafia a Capaci il 23 maggio 1992. Nell'attentato persero la vita anche sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro. 

"GIGI D'ALESSIO INFAME" - "E Graviano racconta che quando il figlio fece la prima comunione, nel 2006, e lui si trovava nel carcere di Spoleto, il ragazzo gli chiese se poteva ingaggiare Gigi D'Alessio, il quale, dopo avergli dato la disponibilità, rifiutò l'invito perché seppe chi era lui". E' la sintesi di un altro dei racconti fatti dal boss. La vicenda è riportata dalla Dia e depositata agli atti del processo sulla trattativa Stato-Mafia. "Graviano - proseguono gli investigatori - definisce il cantante 'pezzo di infame', perché aveva rifiutato il suo invito, mentre non aveva rifiutato quello dei Marcianise e dio altri soggetti malavitosi".

Nella tarda serata è giunta la replica dello staff del cantante: "Non c'è stata nessuna trattativa per la partecipazione alla Prima Comunione del figlio del boss nel 2006". 

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