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Mafia

Affari con metodi mafiosi: indagata una palermitana a Olbia, spunta Ciancimino

Associazione per delinquere, truffa, riciclaggio ed estorsione: sono le pesanti accuse che la Dda di Cagliari muove nei confronti di un ex consigliere comunale e della sua compagna. Sullo sfondo ci sarebbero anche contatti con il figlio di Don Vito

Associazione a delinquere, truffa, riciclaggio ed estorsione: le mani della mafia si allungano anche sulla Sardegna. Così quello che aveva tutte le sembianze di un banale sequestro preventivo di un appartamento, è risultato la punta di un iceberg di una maxi inchiesta della Dda di Cagliari. Come riporta La Nuova Sardegna tra gli indagati c'è una palermitana di 43 anni, Giuseppa “Eloisa” Lo Secco, compagna dell'ex consigliere comunale Marco Varrucciu (46 anni, di Olbia), anche lui indagato.

I reati sarebbero stati commessi nei confronti di una società di costruzioni sarda, raggirata al punto da subire gravissimi danni economici (milioni di euro tra case e palazzi in costruzione persi, dice La Nuova Sardegna). Poi la denuncia e le indagini.

E tra le carte dell’inchiesta, come riporta il quotidiano sardo, spunta anche il nome di Massimo Ciancimino, il figlio di Don Vito. Il superteste al processo sulla trattativa Stato-mafia, nelle scorse settimane è stato condannato in via definitiva a tre anni per detenzione di esplosivo (si trova in carcere dallo scorso 24 gennaio). Varrucciu avrebbe avuto dei contatti con Massimo Ciancimino. Nelle sette pagine del decreto del gip si evidenzia, fra l'altro, come per gli inquirenti la coppia abbia posto in essere alcune azioni già dal 2014. Una inchiesta, comunque, ancora in corso di cui il sequestro sarebbe solo una prima tappa. Gli inquirenti intendono far luce anche su che tipo di rapporti sarebbero stati instaurati fra gli indagati e Ciancimino.

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